Cronaca / Lecco città
Mercoledì 24 Giugno 2020
Dopo tre lunghi anni
l’appalto per il teatro
LeccoChiusa dal maggio 2017, la storica sala di piazza Garibaldi verrà restaurata e adeguata alla sicurezza. Resta il ritardo ingiustificabile di un’opera centrale per la cultura cittadina. Ma l’assessore respinge le accuse
E’ stato pubblicato ufficialmente il bando per la gara d’appalto relativa ai lavori del Teatro Sociale. Un traguardo importante, nonostante la lunga attesa, che pone di fatto un limite temporale definito a quella che dovrebbe finalmente essere la prima cantierizzazione dell’edificio. La gara si esaurirà con l’apertura delle buste il 27 luglio e, espletate le verifiche di rito, non ci saranno più step intermedi prima dell’avvio dei lavori. Un giorno da segnare col pennarello rosso in agenda, insomma, se si considera che la Piccola Scala di Lecco è chiusa da maggio 2017.
Due milioni
Negli anni scorsi, mentre passavano i mesi, l’assessore Corrado Valsecchi aveva rassicurato tutti: il tempo trascorso era stato utile per ridurre la quantità di elementi da rimettere in sesto e per concordare con le varie autorità preposte un iter meno dispendioso. In poche parole, vigili del fuoco e Soprintendenza avevano dato il via libera su molto dell’esistente, e puntato il dito sull’impiantistica e poco altro. I mesi di trattative avevano portato i costi a 1,7 milioni (poi aggiornati a 1,9 milioni) e comunque fatto risparmiare tempo, almeno secondo il titolare della delega. A settembre 2018 era quindi stato pubblicato il bando per la progettazione definitiva ed esecutiva, affidato però solamente a marzo 2019.
A un anno di distanza, con ovviamente la fisiologica dilatazione dei tempi primaverili causa Covid, il bando vero e proprio. «Sono molto soddisfatto – sono le parole dell’assessore Corrado Valsecchi - e devo dire che arriviamo al capolinea per l’affidamento dei lavori dopo un grande impegno dei tecnici comunali, che ringrazio di cuore. Questa questione ci ha sottratto tantissime energie, dovendo interfacciarci con tantissime autorità e rinegoziare di volta in volta le situazioni. Il lavoro è stato massacrante, ma ha portato ad un esito positivo. Francamente non potevamo permetterci il lusso di far entrare gente in Teatro esposta al rischio amianto». Già l’amianto. A confermare l’esistenza di un vero e proprio rischio era stata la nota inviata dallo stesso Valsecchi lo scorso settembre di fatto in risposta alle critiche rivolte alla gestione della chiusura del Sociale. «Nel caso del Teatro della Società non esiste aero dispersione: la polverizzazione dell’intonaco compromesso in amianto viene respirata dagli utenti del sito».
Le ipotesi
Lo studio Berlucchi aveva prospettato tre possibili soluzioni. La prima era quella di stendere sull’intero dipinto un prodotto trasparente ad hoc per l’incapsulamento dell’intonaco frammentato. La seconda soluzione era ricoprire la volta di un simile prodotto incapsulante a due strati, uno in vernice rossa e uno in vernice grigia, col dipinto proiettato poi sulla superficie. Terza soluzione, seguire il reticolo già costituito da Sora per sagomare il tutto in blocchi di un metro per un metro, rimuovendo poi l’amianto e ricomporre l’opera in un altro spazio. Proprio per far fronte a quella che dovrebbe essere la prima ipotesi, il Comune ha stanziato altri 600mila euro che faranno tuttavia parte di un appalto separato.
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