Cronaca / Lecco città
Lunedì 26 Agosto 2019
«Dobbiamo essere più cattivi
Questi errori ci serviranno»
Lecco: Gaburro si assume la responsabilità della brutta prova e della mentalità sbagliata
«Abbiamo preso una bella “rumba”». É questa la prima frase di mister Marco Gaburro, all’esordio in campionato e in tribuna stampa del “Città di Arezzo”.
Scuro in volto e pronto alla battaglia, anche quando gli facciamo notare come il centrocampo fosse un po’ troppo “offensivo” per reggere l’urto amaranto. E anche se i gol non sono nati da errori della mediana (in realtà da un errore singolo, quello di Segato), sono stati sicuramente frutto di una fase difensiva, mediana compresa, completamente sbagliata:«I gol non derivano dal centrocampo. Ma l’approccio generale è stato timoroso. Abbiamo pagato tutto quel che potevamo pagare nei primi dieci minuti e questo non ha contribuito a migliorare il nostro stato mentale nel primo tempo. Purtroppo nella nostra fase difensiva, non durante lo spiegamento della linea difensiva, siamo spesso rimbalzati, che fossero gli attaccanti, i centrocampisti o i difensori a farlo».
Come a dire: la difesa se viene presa d’infilata, può ben poco:«È chiaro che i difensori e il portiere poi pagassero questa cosa – sottolinea Gaburro – Ma se il risultato è stato fedele per quel che si è visto in campo, non è stato fedele per quello che avremmo potuto fare noi sia in questa partita che in questo campionato e in una partita di calcio in generale».
Poi come ogni buon condottiero il tecnico di Pescantina afferma:«Sono io il responsabile di questa situazione. La squadra è entrata in campo non particolarmente cattiva. Noi abbiamo fatto otto falli nel primo tempo perdendo 3 a 0. Loro nel secondo tempo ne hanno fatti 14 vincendo 3 a 0. È chiaro che non possiamo avere questo tipo di atteggiamento in C. Ora cerchiamo di usare le indicazioni per capire in fretta quel che serve cambiare».
E spiega che la reazione del secondo tempo non è scaturita solamente dal 3-5-2 schierato o dai cambi:«Mi assumo la responsabilità dei cambi e del primo tempo. Nessuno di chi è uscito ha più demeriti di chi è rimasto in campo. È raro vedere un primo tempo così. Per cui era giusto che tutto il gruppo si sentisse responsabile senza scarico di responsabilità. Ma il primo tempo è stata colpa di tutti. A me però è bastato vedere il secondo tempo, anche se la partita era persa: questo gruppo non poteva tornare a casa con il primo tempo nella testa. Questo gruppo deve lavorare con in testa e davanti agli occhi il secondo tempo. Se abbiamo un atteggiamento aggressivo e determinato potremmo giocarcela anche contro avversari come questo, fortissimi. Il risultato finale non fa una piega».
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