«Disturbi mentali, allarme per i ragazzi»

Ottaviano Martinelli è all’ospedale di Lecco, da prima della costruzione del Manzoni. Dal 1992 è a capo del Dipartimento di Salute Mentale. È tra i neuropsichiatri infantili più esperti in Lombardia. E ha notato un incremento del numero dei suoi giovani pazienti che negli ultimi anni è stato importante.

Dottor Martinelli cosa sta succedendo?

Assistiamo a un incremento progressivo dei pazienti e dei bisogni di tipo neuropsichiatrico infantile. Gli utenti che hanno avuto almeno un contatto con il Servizio nell’anno 2023 sono stati 4.279 dei quali 1.300 circa erano prime visite (1.356 esattamente). Sono aumentati molto se si considera che nel 2012 erano circa 3.100 e nel 2019 3.500 i minori con almeno un accesso. Si tratta di un percorso che da dieci anni, fa segnare aumenti significativi. E dal Covid c’è stato un ulteriore balzo del 18 per cento.

Per quali tipologie di malattia nello specifico?

Disturbi di tipo neurologico, neuropsicologico (problemi legati agli apprendimenti e agli inserimenti scolastici, ritardi cognitivi), disturbi dello spettro autistico e disturbi psicopatologici. Per questo il nostro è un lavoro sempre multidisciplinare con più figure coinvolte: i medici (per gli aspetti sanitari come quello della cura neurologica, psichiatrica, i follow up), psicologi (per la diagnostica e la presa in carico di minori con quadri psicopatologici), terapisti (della neuropsicomotricità e logopedisti), oltre a educatori e assistenti sociali. Complessivamente 50 operatori del servizio, di cui solo 8 medici, 8 psicologi, 4 infermieri , 16 terapisti della riabilitazione , 1 Assistente sociale e 13 consulenti libero-professionali su progetti specifici.

Bastano per così tanti utenti queste forze?

Ovviamente no. C’è un problema in particolare di scarse risorse mediche; non si trovano neuropsichiatri infantili come, per l’età adulta, non si trovano psichiatri. La specificità della Neuropsichiatria infantile sta nell’occuparsi sia dei problemi neurologici e cognitivi nonché dei problemi psichiatrici, che nell’adulto afferiscono a diverse discipline (neurologia, psichiatria). Il lavoro con questi minori è molto complesso anche perché richiede un costante ed intenso impegno con i genitori la cui alleanza terapeutica è fondamentale.

Cosa può fare il territorio?

È necessario lavorare con le scuole per disturbi cognitivi e neuropsicologici, Adhd (sindrome di iperattività e disattenzione), autismo, ritardo mentale ed anche per i DSA (disturbi specifici nell’apprendimento). I problemi sono tanti e molti si intercettano a scuola. La scuola ci interpella e dobbiamo darle risposte. Così come altri disturbi vengono intercettati dai Comuni e dai Servizi Sociali. Poi c’è tutta l’area legata al Tribunale per i minorenni che tutela i minori da situazioni di disagio profondo. Gli enti affidatari sono i Comuni che si rivolgono al nostro servizio per le cure sanitarie quando necessarie ed indicate dal Tribunale per i Minorenni, compresi quadri comportamentali con soggiacenti problematiche psicopatologiche che possono avere anche rilievi penali.

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