Distribuite 500 card sociali
«Penalizzati i nuclei numerosi»

Sostegno È uno degli strumenti scelti per sostituire il reddito di cittadinanza «Avevamo chiesto di usare queste risorse per l’assegno di inclusione»

Sono 530 i nuclei familiari residenti in città. selezionati dall’Inps come beneficiari della “Carte dedicata a te”, carta prepagata con un contributo “una tantum” di 500 euro riservato all’acquisto dei beni alimentari di prima necessità.

Si tratta solamente di una parte dei 1939 nuclei familiari in possesso dei requisiti previsti della normativa.

Ma quale sia stato il criterio di selezione non è al momento chiaro.

La scelta

«I comuni – spiega Emanuele Manzoni, assessore al Welfare –non sono stati coinvolti nella costruzione di questa misura. Non conosco i ragionamenti che hanno portato a questi numeri. L’unico compito che ci è stato assegnato era quello di informare i beneficiari».

Le conseguenze di questo mancato coinvolgimento sono evidenti. «La carta dedicata a te – argomenta l’assessore – è completamente sconnessa rispetto alla rete di servizi alla persona presente nei territori. A Lecco la povertà c’è ma si percepisce meno proprio grazie alla rete che abbiamo costruito collaborando con le realtà del privato sociale e del volontariato. La presenza di queste realtà sul nostro territorio rappresenta una grandissima fortuna. Senza di loro faremmo molta fatica». Collaborazione. È questa la parola chiave della strategia adottata da Palazzo Bovara per cercare di “non lasciare indietro nessuno”.

Misure

Ogni passaggio di questa strategia, dall’apertura di spazi come Labirinto Bonacina o lo spazio salute di Santo Stefano fino alla gestione dei servizi prima infanzia o per i disabili, sarebbe difficile da mettere in campo senza l’aiuto del terzo settore.

«Avevamo chiesto al governo – evidenzia Manzoni – un ragionamento ulteriore sulle misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza, che a sua volta aveva dei limiti. L’assegno di inclusione supporta meno del 50% delle famiglie che ricevevano il reddito di cittadinanza. Le famiglie numerose sono tra le più penalizzate. La carta dedicata a te non va a coprire questo deficit di copertura. Quelle risorse potevano essere usate in modo più efficace, per esempio per potenziare proprio l’assegno di inclusione. Serviva un confronto con i territori».

Sul fronte del contrasto alla povertà, una delle questioni più delicate è quella della casa.

«Come Comune – sottolinea l’assessore – ci siamo impegnati su questo tema introducendo un contributo per il pagamento dell’affitto destinato ai nuclei familiari con un Isee pari o inferiore a 7500 euro. In parallelo, grazie alla collaborazione con terzo settore e Aler, stiamo lavorando per manutenere e rendere di nuovo disponibili diversi alloggi pubblici di nostra proprietà. Rimane però un dato: l’edilizia residenziale pubblica in Italia è il 3,8% del totale. Un’offerta così scarsa permette al mercato di fare ciò che vuole a fronte di un bisogno in costante aumento. Servono una strategia nazionale e investimenti dedicati sul tema dell’abitare».

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