Cronaca / Lecco città
Domenica 21 Febbraio 2016
Disperati in centro, vivono accampati
nell’indifferenza generale
Sei pakistani che non possono essere accolti
al centro del Bione perché non sono “profughi”
«Siamo qui perché cerchiamo una vita migliore»
Tra l’indifferenza quasi generalizzata, da due settimane l’albergo “Al vecchio Tribunale” ha riaperto i battenti: sei i “clienti” che sono accampati all’addiaccio, sotto la pioggia o al sole.
Si tratta di cittadini pakistani, tra di loro anche un minorenne di 17 anni: non sono profughi e non provengono dai canali ufficiali della missione Triton ma si tratta di disperati che hanno raggiunto l’Italia per vie traverse e che ora non hanno formalmente diritto a essere accolti in strutture come il campo del Bione, in attesa di essere smistati.
Fino a un mese fa anche i disperati che arrivavano a Lecco per altre vie (dalla Slovenia e dall’Austria, quasi tutti partiti dal Pakistan) venivano comunque accolti ma da fine gennaio c’è stato un giro di vite anche dalla Prefettura di Lecco, messa in oggettiva difficoltà dall’arrivo in sovrannumero rispetto alle capacità di accoglienza del nostro territorio.
La costante presenza di questi sei giovani, seduti o sdraiati sui gradoni del vecchio Tribunale in ristrutturazione, suscita sentimenti contrastanti: molti lecchesi sono sostanzialmente anestetizzati e quasi non ci fanno più caso, altri si prodigano per qualche aiuto con generi di conforto e qualcuno protesta, chiedendo che vengano espulsi in qualità di clandestini.
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