Cronaca / Lecco città
Giovedì 14 Luglio 2016
Dimensionamento scolastico
Cgil «Salvaguardia offerta formativa»
Dopo la presentazione del piano e l’approvazione in consiglio le perplessità: sproporzione tra istituti comprensivi, l’1 sovradimensionato : con Ballabio 1900 alunni
Il piano di dimensionato scolastico approvato in consiglio comunale con l’impegno di essere rianalizzato alla luce delle perplessità pervenute (e della richiesta di Ballabio di restare con Lecco) continua a far discutere.
«Visti i numerosi interventi che si susseguono in questi giorni, crediamo sia giunto il momento di fare un po’ di chiarezza circa la questione del dimensionamento scolastico - scrive la Cgil - . Come abbiamo avuto modo di esprimere formalmente all’Assessore Rizzolino e al Sindaco di Lecco, crediamo che il punto centrale, il nodo strategico, non sia il numero degli Istituti Comprensivi della città ma la salvaguardia della qualità dell’offerta formativa.
E come si cerca di garantire la qualità dell’offerta formativa? Garantendo la verticalizzazione (la possibilità, cioè, per gli alunni e famiglie di poter accedere ad un percorso unitario senza incorrere nella necessità di spostarsi da un Istituto comprensivo ad un altro nel corso del passaggio tra le tre tipologie di scuole - infanzia, primaria, primo grado) a tutti gli alunni, non solo a quelli di Lecco, e garantendo che non si formino Istituti Comprensivi sovra-dimensionati, che non consentirebbero di poter svolgere una didattica di qualità».
Ma secondo la Cgil il Comune con il suo piano non sta andando in questo senso.
«Purtroppo prendiamo atto che l’amministrazione comunale non sta andando in questa direzione - spiegano - Già negli incontri con l’Assessore Rizzolino e il Sindaco Virginio Brivio avevamo chiesto che, prima di presentare e votare in Consiglio Comunale una proposta basata sul dimensionamento a 3 Istituti Comprensivi che non contemplavano la presenza di Ballabio, ci fosse una puntuale ed attenta analisi circa la possibile richiesta da parte del Comune di Ballabio stesso di rimanere all’interno del sistema scolastico di Lecco. Abbiamo più volte sottolineato che, se Ballabio si fosse espresso a favore di quest’ultima ipotesi, i numeri di quello che dovrebbe diventare l’Istituto Comprensivo Lecco 1, sarebbero insostenibili per garantire una didattica di qualità.
Ora, tenendo conto di tutto questo (riflessioni, peraltro, assolutamente condivise dall’Assessore all’Istruzione di Lecco), è pensabile che l’amministrazione comunale di Lecco non prenda atto della richiesta formale pervenuta dal Comune di Ballabio di rimanere all’interno del sistema scolastico lecchese? E, dal momento che è altamente ipotizzabile (se non addirittura certo) che le famiglie di Ballabio andranno a iscrivere i propri figli presso il futuro Istituto Comprensivo Lecco 1, come pensa l’amministrazione comunale di evitare la creazione di un Istituto abbondantemente sovradimensionato (1900 alunni circa) a discapito di quella tanto sbandierata “qualità dell’offerta formativa” che, anche a detta dell’Assessore Rizzolino stesso, dovrebbe essere la stella polare che guida nella ridefinizione del tessuto scolastico lecchese? Se le famiglie volessero iscrivere “in massa” i propri figli all’Istituto Comprensivo Lecco 1 (e, in questo caso, il Comune non ha nessuna possibilità di “dirottare” le iscrizioni verso un altro Istituto), ci troveremmo di fronte ad uno scenario difficilmente gestibile».
E a fronte di un istituto di 1900 ce ne sarebbe un altro, il 2 di soli 900 alunni. Troppo pochi ugualmente per garantire un’offerta formativa adeguata.
«Noi non siamo pregiudizialmente contro un sistema scolastico formato da 3 Istituti Comprensivi, ma chiediamo che venga garantita alle famiglie qualità dei servizi e della didattica - conclude il sindacato -
Pensiamo che chi ha l’onere di ridisegnare e ripensare il sistema scolastico della città, invece di partire pregiudizialmente dal numero degli istituti che si vogliono creare, dovrebbe forse adottare un’ottica di sistema ed inclusiva che tenga conto non solo dei numeri ma anche delle richieste che vengono dalle famiglie e dal territorio».
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