Condannati in primo grado all’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere. Ora il secondo grado di giudizio. È fissata per il 18 ottobre la prima udienza del processo d’appello per il calolziese Mirto Milani, e le sorelle Silvia e Paola Zani, figlie della vittima, accusati dell’omicidio dell’ex vigilessa di Temù, Laura Ziliani, 55 anni, scomparsa da casa a Maggio 2021 e ritrovata senza vita dopo tre mesi in Valcamonica. Milani, trasferito recentemente dal carcere di Brescia a quello di Bergamo, avrebbe iniziato l’iter di ammissione al programma di giustizia riparativa, che prevede anche la ricostruzione del legame spezzato tra vittima, reo e comunità.
Avrebbe espresso la volontà di incontrare i parenti di Laura Ziliani, che però, non credendo a un autentico pentimento da parte del ragazzo, non hanno acconsentito alla richiesta. I difensori inoltre hanno chiesto una nuova perizia psichiatrica per ciascuno dei componenti di quello che è stato definito dai giudici un “trio criminale”, dichiarati in primo grado capaci di intendere e di volere. In tribunale Mirto, Paola e Silvia hanno confessato di aver strangolato Laura a mani nude, dopo averla stordita con benzodiazepine, e di avere seppellito il corpo sul greto del fiume Oglio. Venerdì si torna in aula,
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