Cronaca / Lecco città
Domenica 10 Novembre 2019
Da Lecco alla Cina
Minonzio, che impresa
In vetrina a Casa Falpe alla Mostra dell’Artigianato le sue creazioni sono finite subito sul mercato cinese
«Scusi, posso vendere i suoi gioielli in Cina?». Nell’era delle tribolazioni quotidiane delle piccole imprese può accadere anche questa benedizione: una storia che comincia tutta in casa e arriva fino a un mercato distante e appetitoso.
È accaduto ieri grazie a Casa Falpe: nell’opificio dei fratelli Zappa ha trovato una base preziosa il lecchese Simone Minonzio con i suoi gioielli appunto. Mini Bijoux è l’attività di questo designer che tiene tantissimo all’artigianalità e alla manualità. Il computer e lo smartphone servono, si intende, ma per raccontare la bellezza che si produce e venderla sempre più lontano. Così lontano, e con queste modalità, però, non se l’aspettava: né lui, né Giorgio ed Enrico Zappa che pur smanettano alla grande da imprenditori giovani e attenti agli strumenti a disposizione. Morale, tutti insieme si erano messi in vetrina a Casa Falpe, appunto, durante l’ultima Mostra dell’artigianato a Lariofiere. Un giorno passa una signora cinese: resta colpita e annuncia che tornerà. L’ha fatto ieri, preparando tanto di video e pronta poi a passare all’azione, raccontando e vendendo i prodotti dell’azienda direttamente in Cina. Questo attraverso WeChat e altri strumenti che agli occidentali possono svelare poco, ma che in realtà svelano moltissimo delle abitudini e dei consumi dei cinesi, millennials in testa. Utili anche a evitare incomprensioni, che sono capitate pure ai colossi della moda. «Proprio ieri – dice Giorgio Zappa – leggevamo di Enervit che ha siglato un accordo con Alibaba. Poi ecco questa occasione che capita a un piccolo artigiano come noi. Un’imprenditrice dalla Cina passa in fiera a Erba, negli stand vede le creazioni di Minonzio e ritiene che possono avere mercato nel suo Paese… telefono e app alla mano. E via».
Prove di semplificazione reale in un mondo sempre più complesso per i piccoli. Che non venderanno masse di prodotti in Cina, perché loro realizzano qualcosa di speciale a meno, e in piccole quantità. Ma che vedono spiragli importanti aprirsi. Magari insieme, come si sta facendo in questo polo di artigiani a Erba. Vuoi che un cinese non possa scoprire anche un serramento supertecnologico italiano o un altro pezzo? Stare insieme aiuta.
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