Tutelare le libertà fondamentali delle persone disabili e rispettare la loro dignità. La Provincia di Lecco è intervenuta a Torino al 37° Congresso nazionale della società italiana di criminologia con la presentazione di dati sui crimini d’odio riscontrati tra gli iscritti al Collocamento mirato. In Italia nel 2022 i reati di crimini d’odio con vittima le persone disabili sono stati 191; nella maggior parte dei casi sono stati portati a termine danni materiali, aggressioni fisiche e minacce. Numeri significativi che riguardano un fenomeno sommerso e difficile da far emergere: da un’analisi svolta sulle oltre 2.330 persone iscritte al servizio del collocamento disabili della provincia di Lecco, circa 60 hanno dichiarato di aver subito violenze nel corso della propria vita.
Il 60% dei reati subiti avvengono in contesti domestici, il rimanente 40% si verifica in ambienti esterni alla famiglia, ad esempio quello lavorativo, scolastico o sui social media. Emerge pertanto un dato significativamente alto di crimini ancora più deprecabili in quanto commessi nei confronti di persone con disabilità, in ragione della condizione di oggettivo svantaggio in cui versano le vittime.
Per cercare di contrastare questo fenomeno e prevenire ulteriori episodi, la provincia di Lecco ha attivato dal 2019 quattro percorsi destinati alle aziende: fra questi è stato introdotto un disability manager nell’ente e un dirigente delegato all’inclusione oltre che i progetti “Molto in comune” e “Down job” per diffondere anche nelle aziende la cultura del rispetto delle disabilità. Tutto ciò – commenta Cristina Pagano, dirigente responsabile- permette di creare contesti per prevenire una visione distorta in cui la vittima è il capro espiatorio che attira a sé l’odio. L’obiettivo è individuare i fattori scatenanti che si ripetono in modo costante, per realizzare progetti concreti volti a spezzare la catena dell’odio.
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