Crescono gli infortuni sul lavoro a Lecco

«Se pensiamo alla sicurezza nel primo trimestre del 2024, Como ha registrato 1.310 infortuni e Lecco 906. Una situazione insostenibile». E’ il commento di Dario Esposito, coordinatore della Uil Lario, ai dati relativi agli infortuni sul lavoro registrati tra i mesi di gennaio e marzo del 2024. Si osserva infatti, a livello locale, tanto a Lecco quanto a Como, un aumento degli infortuni sul lavoro, rispetto agli anni scorsi. «La sicurezza nei luoghi di lavoro – continua Esposito - è una sfida che non ci impegna soltanto come organizzazione sindacale, ci sollecita anche come donne ed uomini che hanno scelto di fare dell’impegno sociale la cifra caratteristica del proprio agire. Un infortunio, e peggio ancora una morte, non sono dati algebrici, non sono un numero sulla lavagna, sono piuttosto lo specchio della coscienza sociale di un Paese, della lista delle priorità che decide di darsi, delle scelte che compie nel come e dove investire le proprie risorse, nel come intervenire normativamente».

A Como, nello specifico, nel primo trimestre dell’anno, si sono verificate 1.310 denunce di infortunio nel trimestre contro le 1.215 dello scorso anno, mentre a Lecco ci sono state 906 denunce di infortunio nel trimestre contro le 892 del periodo compreso tra gennaio e marzo del 2023. In riferimento alle denunce di infortunio con esito mortale nel primo trimestre 2024, in Lombardia si passa dalle 34 denunce del 2023 alle 41 del 2024, a Como nei primi tre mesi del 2024 non vi sono denunce di infortunio con esito mortale e anche a Lecco rimangono a zero le denunce con esito mortale. In provincia di Lecco si sono registrati lo scorso anno 3.539 infortuni sul lavoro (contro i 4.458 del 2022) di cui ben sette mortali (contro i tre del 2022).

«E’ urgente venga introdotto il reato di omicidio sul lavoro per coloro che, disapplicando la legislazione di settore, provocano la morte del lavoratore, così come è necessario che le piante organiche di Organi di Vigilanza essenziali come gli Psal delle Ats e gli Ispettorati del Lavoro vengano finalmente portate a pieno regime – continua Esposito - Investire sulla sicurezza, in termini economici ma anche di interventi normativi, vuol dire puntare su un’equità sociale che garantisca pari dignità a coloro che rappresentano la classe operaia ed impiegatizia del Paese. In una prospettiva sociale del lavoro esso, infatti, non può considerarsi a mero strumento funzionale alle aziende o alle fabbriche ma come mezzo per contribuire attivamente e fattivamente alla crescita della collettività».

Doveroso, quindi, secondo Esposito, proporre a Regione Lombardia di “destinare risorse aggiuntive per potenziare le iniziative di formazione innovativa anche in riferimento all’Accordo Quadro sottoscritto il 14 luglio 2023 tra Inail e la Conferenza Stato Regioni”. «Occorre – spiega il coordinatore della sigla lecchese e comasca - che tutti i livelli politici ed amministrativi prendano in carico il problema: molto si può fare in sede locale, in ambito comunale e provinciale, con la stipulazione di protocolli con le sigle sindacali per andare a portare elementi di certezza e sicurezza negli appalti e negli affidamenti diretti».

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