Cronaca / Lecco città
Martedì 05 Maggio 2020
Cosa si può fare? Bicicletta e corsa sì
Ma con la partenza e l’arrivo solo da casa
È vietato raggiungere in auto o in moto o con i mezzi pubblici il luogo dell’allenamento
Attività motoria e sportiva consentita, ma solo partendo dalla propria casa a piedi o in bicicletta. Divieto tassativo di prendere l’auto, la moto o i mezzi pubblici per spostarsi verso un altro comune dove svolgere attività fisica. È questa la linea scelta unanimemente dai sindaci lecchesi come interpretazione, da tradurre poi nelle singole ordinanze comunali, delle nuove norme per la fase 2.
Linee guida
Un chiarimento che giunge dopo 48 ore di vera e propria confusione, alimentata dalla diffusione delle linee guida interpretative del Governo che sembravano invece aprire a una linea più permissiva, ammettendo tutti gli spostamenti per svolgere attività motoria o sportiva all’interno di una stessa regione. Linee guida che nella giornata di domenica avevano subito portato alla levata di scudi di alcuni primi cittadini, pronti a emettere una propria ordinanza restrittiva sul tema. In serata altri sindaci avevano comunicato via social l’impossibilità di fornire chiarimenti immediati alle legittime domande dei cittadini. Una presa di posizione che rimandava per ulteriori precisazioni a un confronto tra amministratori avvenuto ieri mattina. «C’è stata un po’ di incertezza – spiega il presidente della Provincia di Lecco, Claudio Usuelli - soprattutto sul tema dell’attività motoria. Il provvedimento del Governo in merito allo stato di necessità è scritto in modo generico, perché deve valere su tutto il territorio nazionale, con situazioni che sono molto diverse tra le differenti regioni. I cittadini devono partire dal presupposto che l’emergenza non è ancora finita. Si deve continuare a distinguere tra quello che si deve fare per forza, con urgenza e cosa è invece rimandabile. Per questo alcuni obblighi, come quello del cambio delle gomme dell’auto, sono stati prorogati. Secondo me il 99% dei cittadini è in grado di auto-regolamentarsi, poi c’è un 1% che cerca di far dire ai sindaci quello che gli è comodo». La decisione presa dai primi cittadini lecchesi è stata quella di mantenere una comune interpretazione restrittiva. Una scelta presa anche in considerazione del fatto che nella nostra provincia, dopo un breve periodo di discesa del numero delle persone risultate positive al Covid, nella giornata di domenica il numero dei positivi è aumentato di 54.
Preoccupante
Un’evoluzione giudicata preoccupante dagli stessi sindaci. Da qui la scelta di consentire l’attività motoria solo ed esclusivamente a chi esce dalla propria abitazione a piedi, in bicicletta, in pattini, monopattini, per limitare i movimenti. «In tutti i Comuni della Provincia di Lecco – hanno spiegato in una nota i primi cittadini - è assolutamente vietato spostarsi in macchina verso un luogo diverso per svolgere attività sportiva. Un cittadino residente in un Comune, quindi, non potrà recarsi con la propria autovettura, motocicletta, treno, autobus o altro mezzo di trasporto in un altro Comune per svolgere attività motoria, che invece dovrà essere pratica partendo direttamente dal proprio domicilio o residenza. Lo stesso dicasi anche per i cittadini provenienti da una Provincia diversa da quella di Lecco». Un ulteriore chiarimento dei sindaci giunge per quel che riguarda le seconde abitazioni: «Per quanto concerne le seconde case, i camper, le roulottes, i bungalows, gli appezzamenti di terreno potranno essere raggiunti solo per comprovati stati di necessità. Quindi solo ed esclusivamente nel caso in cui si debba evitare un danno grave, imminente ed irreparabile».
A mero titolo di esempio, rientrano in questa tipologia di interventi: pericolo di rovina o di crollo, problemi statici, perdite idriche, pericolo per la pubblica incolumità come persiane che possono staccarsi e cadere sulla pubblica via, tetti pericolanti, infiltrazioni di acqua, caduta di alberi, appezzamenti di terreno che rischiano di franare. Problematiche che dovranno poi essere documentate mediante dichiarazioni, perizie o documenti fiscali che comprovino il reale svolgimento di queste attività e la loro urgenza. Queste prescrizioni verranno formalizzate in ordinanze comunali urgenti da parte di tutti i Sindaci della Provincia di Lecco, attraverso cui potranno anche essere adottate ulteriori misure più puntuali e restrittive che meglio si adattano alle caratteristiche e alle esigenze di ogni territorio.
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