Come la tecnologia sta cambiando il volto della ’ndrangheta: l’incontro con Gratteri

Non è stata sufficiente l’aula magna del Politecnico a Lecco per accogliere tutti coloro che ieri sera hanno voluto ascoltare gli interventi del procuratore della Repubblica di Napoli, e di Antonio Nicaso, scrittore e docente universitario tra i massimi esperti di ‘ndrangheta

Non è stata sufficiente l’aula magna del nostro Politecnico per accogliere tutti coloro che ieri sera hanno voluto ascoltare gli interventi di Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, e Antonio Nicaso, scrittore e docente universitario tra i massimi esperti di ‘ndrangheta. E’ stato così necessario aprire altre due aule per far seguire dagli schermi i due importanti relatori.

Moderati dal giornalista e docente Gerolamo Fazzini, i due ospiti hanno parlato di come la tecnologia sta cambiando il volto della ’ndrangheta. La serata concludeva il corso formativo “Giovani protagonisti del mondo digitale”, che ha coinvolto circa 750 studenti e 30 docenti. Il percorso è stato proposto per l’anno scolastico 2023-24 da «Fondazione Sinderesi – Praticare l’etica» in collaborazione con il Comune di Lecco e varie realtà imprenditoriali. Il procuratore Gratteri è entrato subito nel merito come suo costume: «C’è oggi una mafia evoluta, che fa parte dell’imprenditoria e che presiede al riciclaggio del denaro “sporco”. Gli ‘ndranghetisti portano in Lombardia quintalate di cocaina ed il denaro che ricavano resta qui. Sono i soldi che anonimi personaggi mettono nelle ormai mitiche valigie con cui vanno a comprare esercizi pubblici di ogni tipo. Sono affari che non servono per guadagnare ma per riciclare. Molti di loro entrano nei consigli di amministrazione delle aziende come soci di minoranza, ma quelli della ‘ndrangheta non vogliono fare i secondi e troveranno il modo di acquisire la società. E poi c’è il dark web, dove comprano tutto ciò che c’è d’illecito, dalla droga alle armi».

Antonio Nicaso ha parlato dei nuovi personaggi che si affermano nella ‘ndrangheta: «Oggi i mafiosi sono più colti di un tempo, ma non sono laureati a Oxford. Hanno però una grande asso nella manica: sanno stringere relazioni. Con le nuove tecnologie c’è bisogno di competenze particolari ed i mafiosi sanno come assoldare gli hacker che permettono loro si muoversi nel dark web, creando, per esempio, le cripto valute». Nicaso ha poi fatto un preciso riferimento al nostro territorio: «Quando la ‘ndrangheta penetra in un luogo, lo fa perché c’è un terreno fertile. Del resto, voi lecchesi lo dovreste sapere bene, visto che negli anni Sessanta qui arrivò un muratore di nome Franco Coco Trovato, che presto divenne il boss locale e che fu anche premiato da una vostra associazione».

Gratteri ha poi parlato del tema intercettazioni: «In Italia non è un momento buono perché non interessa a nessuno la ricerca della prova. Da un po’ di anni si pensa poco alla tutela della parte offesa. Per essere efficienti occorre investire nelle nuove tecnologie e noi siamo rimasti indietro. Da noi ci sono persone di responsabilità che non sanno neanche come si fa ad accendere un computer».

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