Colpito da meningite e ricoverato: è grave
Nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale Manzoni di Lecco un uomo di 45 anni residente a Talamona. Cecconami, Ats: «Le analisi hanno confermato che si tratta di malattia causata da pneumococco e non contagiosa»
È stato colpito da meningite ed è ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale di Lecco. Purtroppo sono gravi le condizioni dell’uomo di quarantacinque anni, residente in Bassa Valtellina, che da sabato pomeriggio è in prognosi riservata al Manzoni. Ma non c’è alcun allarme per le persone che sono venute a contatto con il paziente. Secondo quanto accertato dai medici del presidio lecchese si tratta infatti di un caso di meningite da pneumoccocco, che non mette a rischio di contagio familiari e altre persone che sono venute in contatto con il malato. Questa forma di malattia non è infatti contagiosa come quella da meningococco, anche se le conseguenze possono essere molto serie.
L’uomo, di Talamona, è stato soccorso da una pattuglia della polizia e successivamente dal personale di un’autoambulanza mentre era in viaggio sulla superstrada 36 fra Colico e Lecco, all’altezza di Dervio. Ha accostato in una piazzola, all’interno di una galleria, probabilmente dopo essersi reso conto di non essere in condizione di proseguire in direzione del capoluogo, e la sua presenza ha richiamato l’attenzione degli agenti. I poliziotti hanno contattato il 118 e i sanitari si sono presi cura dell’uomo, rendendosi subito conto della gravità della situazione. È stato trasferito al Manzoni e ricoverato in neurorianimazione. In una prima fase, dopo la diagnosi iniziale di possibile meningite, è iniziata la profilassi con antibiotici per le persone che erano venute a contatto con lui. E le preoccupazioni non sono mancate. Ma successivamente le analisi più approfondite hanno accertato, nella giornata di ieri, che si tratta di un caso di meningite da pneumococco. In questo caso non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un malato, poiché non si verificano focolai epidemici. «Non c’è alcuni rischio di contagio per i contatti in questo caso – spiega Lorella Cecconami, direttore sanitario dell’Ats della montagna -. Ieri è arrivata la conferma della tipologia di malattia, per la quale non è previsto alcun coinvolgimento della collettività, a cominciare dalle persone che sono venute a contatto con il paziente. Non è infatti ipotizzabile, lo ribadisco, alcun rischio di contagio».
Servizio su La Provincia di Sondrio in edicola il 18 maggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA