Cronaca / Lecco città
Sabato 06 Febbraio 2016
Cgil Lecco, la crisi “morde”
Tesseramenti in calo
Nell’ultimo anno una diminuzione dell’1%, il segretario Pirelli: «Nel complesso abbiamo tenuto. Male nei settori tradizionali, in aumento le partite Iva»
La crisi morde anche la Cgil: nell’arco di un anno, i tesserati sono diminuiti dello 0,9%, ma i nuovi iscritti sono stati addirittura più di 6mila.
La Camera del lavoro ha reso note le cifre del tesseramento dello scorso anno: un’operazione “trasparenza” che permette di leggere nei numeri non soltanto la situazione del sindacato, ma anche i cambiamenti in atto nello stesso tessuto economico lecchese.
Il dato che spicca, naturalmente, è la flessione registrata rispetto a due anni fa: 417 iscritti in meno, con il totale sceso a 43.802. Da considerare subito, però, un elemento interessante: se a fine 2014 le tessere erano 44.219, le conferme per l’anno successivo sono state “solo” 37.616. Significa che nel corso del 2015 i nuovi tesserati sono stati 6.186. «I dati dicono che complessivamente teniamo, restando sui livelli degli anni precedenti, quando momenti di flessione si erano già alternati ad altri di crescita – ha commentato il segretario generale Wolfango Pirelli -. Bisogna dire però che paghiamo un prezzo pesante alla crisi di questi anni: i settori industriali tradizionali perdono terreno in modo pesante (meccanici -7%, chimici e tessili -6%, edili -10%). Guadagniamo nei nuovi settori, come partite Iva, interinali, terziario, ma soprattutto con i disoccupati».
E’ l’effetto della crisi, che ha portato gli iscritti, al termine del periodo di ammortizzatori sociali, tra cassa integrazione e mobilità, fuori dal mondo del lavoro, anche a causa delle numerose aziende che hanno chiuso i battenti. Si registra invece una crescita nel terziario, l’ambito del quale il Lecchese vuole rivalutare la vocazione in termini soprattutto turistici, ma non è un incremento ancora sufficiente a compensare le altre perdite.
«Queste cifre ci mettono di fronte alla necessità di tener conto dei cambiamenti in atto anche sul mercato del lavoro – ha continuato Pirelli -. Dovremo orientarci verso settori che hanno ancora una possibilità di espansione, consapevoli del fatto che nei settori tradizionali l’occupazione potrà tornare a crescere solo con investimenti e politiche che allarghino la base produttiva».
Da notare anche la flessione tra i pensionati (-227, pari a -0,9%), conseguenza della riforma Fornero, che non consente più il turn over precedente.
Resta comunque sul piatto la marcata rappresentanza che la Cgil continua ad avere sul territorio. «Avere 44mila iscritti significa che ne abbiamo circa uno ogni sette abitanti della Provincia di Lecco».
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