Cercatore di funghi trovato morto
Il grazie dei familiari ai soccorritori
lI corpo di Celso Scarinzi è stato recuperato ieri pomeriggio in fondo ad un canalone della Val Cervia
«Siamo davvero commossi da quello che abbiamo visto in questi quattro giorni- Anche noi abbiamo partecipato alle ricerche e vogliamo davvero ringraziare tutti coloro che hanno fatto l’impossibile per ritrovare Celso e che hanno dimostrato incredibile impegno, dedizione, tenacia, professionalità e anche umanità. I colleghi di Stefano sono venuti quando non lavoravano per starci vicino ed aiutare, tanti i volontari arrivati anche da fuori provincia. Grazie a tutti».
Sono le parole della famiglia di Celso Scarinzi, la nuora Anna, che parla anche per conto della moglie del pensionato e dei figli Stefano e Laura
il pensionato di 80 anni di Fusine, era disperso da mercoledì sera, quando era salito sui monti in cerca di fungh. Il corpo senza vita è stato ritrovato ieri pomeriggio alle 14.30, in fondo ad un canalone della Val Cervia.
È stato grazie alle riprese con i droni e a un lavoro congiunto tra i tecnici del soccorso alpino e speleologico, i Vigili del fuoco e la Protezione civile che è stato possibile individuare la sagoma di una persona a una quota di circa 1.300 metri.
La verifica effettuata da Cnsas e Sagf (Soccorso alpino Guardia di finanza) insieme con l’équipe medica dell’elisoccorso di Bergamo di Areu, ha permesso di stabilire che si trattava proprio dell’anziano che si stava cercando ininterrottamente da tre giorni.
La salma è stata recuperata e portata a valle per essere ricomposta presso la camera mortuaria dell’ospedale di Sondrio, dove è già stata effettuata la ricognizione cadaverica. Già nelle prossime ore verrà concesso il nulla osta alla sepoltura.
Celso Scarinzi, 80 anni portati benissimo, mai un problema di salute, era uscito di casa presto mercoledì mattina per andare in cerca di funghi in una zona tra la val Cervia e la Val Madre, una zona che conosceva molto bene. La stessa zona in cui centinaia di volte era stato negli anni passati per funghi, quella che era la sua grande passione, assieme alla bicicletta da corsa.
Alle 19.30 aveva telefonato ai familiari, ammettendo di trovarsi in difficoltà in una zona particolarmente impervia. «Credo di aver trovato la strada, ora raggiungo il sentiero e torno, non c’è bisogno di chiamare il 112» aveva detto al figlio Stefano, vigile del fuoco ora in servizio al Comando provinciale di Lecco, dopo anni passati a Sondrio.
Dopo quella chiamata, il signor Celso non si era fatto più sentire. Alle 22, trascorso un tempo ragionevole entro il quale sarebbe dovuto tornare, i parenti si sono preoccupati, anche perché non rispondeva più al telefono. Così hanno lanciato l’allarme e messo in moto la macchina dei soccorsi: sono partiti i tecnici della VII Delegazione Valtellina - Valchiavenna del Cnsas, i militari Soccorso alpino Guardia di finanza, i Vigili del fuoco con il nucleo Saf - Speleo alpino fluviale, la Protezione civile locale con l’Amministrazione comunale di Fusine e la Croce Rossa di Sondrio, che ha messo a disposizione un’ambulanza sempre presente durante la ricerca e che ha curato la parte logistica e di supporto alle operazioni.
Un lavoro condotto senza sosta per quasi 90 ore, al termine del quale i familiari dell’anziano hanno voluto ringraziare tutti coloro che si sono prodigati.
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