Cronaca / Lecco città
Martedì 03 Maggio 2016
Caso bar Teatro, il Comune non ci sta
Lecco, piccata la reazione del sindaco Virginio Brivio che in una nota rilancia la responsabilità sui gestori
Il Comune non ci sta. La chiusura del Caffè del Teatro che lascia un vuoto incolmabile in piazza Garibaldi, era stato motivato dai gestori con i troppi costi e i bassi guadagni, soprattutto dopo il trasferimento del tribunale.
Ma le critiche suscitate da questa situazione, indirizzate soprattutto al Comune, ora vengono respinte al mittente.
In un comunicato l’ente fa sapere che «la società Meg non aveva partecipato all’asta pubblica, bandita nel 2010, per la concessione dell’immobile, ma aveva successivamente liberamente deciso di esercitare il diritto di prelazione, pareggiando il quantum dell’unica offerta pervenuta allora al Comune».
Scarsi introiti per il trasferimento del tribunale? La replica: «All’epoca dei fatti - si legge nella nota - le vicende legate al successivo trasferimento del tribunale erano già ampiamente note». E il Comune rileva che «fin da subito la società Meg ha avuto difficoltà nell’ottemperare ai pagamenti e inoltrato all’ente richieste di modifica delle condizioni economiche previste nel contratto appena sottoscritto». Modifiche impossibili da realizzare, sottolinea il Comune.«Va ricordato che la relazione che intercorre tra il Comune di Lecco e una società non è assimilabile a un rapporto tra privati, nel quale le condizioni vengono liberamente rinegoziate: un ente pubblico, immediatamente all’indomani di un’asta, non può rivedere al ribasso un canone di locazione e comunque delle condizioni economiche previste con una gara pubblica, in quanto questo potrebbe comportare un illecito e presterebbe il fianco a ricorsi. Alla tolleranza nei confronti delle inadempienze sempre più gravi della Meg il Comune di Lecco ha più volte proposto alla stessa la rescissione consensuale del contratto, che avrebbe consentito alla società una proroga provvisoria della gestione e all’ente di bandire un’indagine di mercato per indire una nuova asta». Secco il commento del sindaco Virginio Brivio: «È stato fornito un quadro incompleto e fuorviante. L’attenzione del Comune nei confronti della società e la disponibilità manifestata intendevano facilitare il contraente e puntavano a creare condizioni di continuità alla sua attività, nel rispetto della legge. Sempre più facile individuare la pagliuzza nell’occhio altrui, piuttosto che la trave nel proprio».
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