Casi in aumento
Il rischio è rosso
Se i numeri continueranno ad aumentare tra due settimane incidenza superiore a tutte le altre province
Le previsioni non sono rosee per la provincia di Sondrio. Anzi, sono rosse,.
Se i dati sull’incidenza del contagio ogni 100mila abitanti, elaborati dagli esperti dell’Associazione italiana di epidemiologia, attraverso il modello “Made”, risulteranno comprovati dai fatti, allora di qui a due settimane, avremmo un’incidenza di 344 casi.
Quindi la più alta di tutte le province lombarde, capace di proiettarci, direttamente, in zona rossa, la quale scatta quando si raggiunge quota 350 casi ogni 100mila abitanti in sette giorni. Dopo di noi, ci sarebbe Cremona, con 321 casi, Como, con 274, e Varese, con 261. Le realtà più prossime, per andamento, in negativo, che, ovviamente, speriamo restino stime non suffragate dai fatti.
Il fatto, e questo è certo, è che il dato ultimo, quello di domenica 28 novembre, perché la fotografia si riferisce a quel giorno, l’incidenza del contagio su 100mila abitanti negli ultimi sette giorni era, per la provincia di Sondrio, pari a 146, il che ci collocava al terzo posto, in Lombardia, dopo Varese, a 170, e Cremona, a 161, su una media regionale di 139 casi. Quest’ultima, va detto, molto inferiore ad altre realtà dell’arco alpino, più di montagna, cui, forse, noi, come provincia di Sondrio, ci avviciniamo di più, quanto a clima freddo, tant’è che la provincia autonoma di Bolzano ha un’incidenza di 512, il Friuli Venezia Giulia di 351, la Valle d’Aosta di 283, e il Veneto di 262.
Significativa, per la nostra provincia, è anche la percentuale di aumento dell’incidenza del contagio, negli ultimi sette giorni, che è la più alta, questa sì, già ora, di tutta la Lombardia, perché siamo al 54,1% in più, seguiti da Lecco al 54%. Tutte le altre province hanno visto un aumento minore, in sette giorni, pure se avevano già, tuttavia, un contagio molto diffuso.
In proporzione è aumentata anche la percentuale di occupazione dei posti letto, sempre in provincia, con un + 11,94%, il che si traduce in 27 ricoverati al centro Covid Morelli, per quanto riguarda i reparti per acuti, e in un + 5,95% di occupazione delle Terapie intensive anche se, da noi, al momento, la Terapia intensiva Covid del Morelli non è ancora stata attivata e i pazienti gravi vengono mandati fuori provincia. E ai due morti della scorsa settimana, di cui uno, 56 anni, no vax, non se ne sono, al momento, aggiunti altri.
Tuttavia, il quadro, riferito al contagio, resta a tinte fosche, perché il bollettino emesso ieri, dall’Ats della Montagna, e riferito alle giornate di venerdì, sabato e domenica, ci consegna il dato di 102 contagi complessivi, in tre giorni, per un totale di 450 casi attivi alle 23.59 (ora di rilevazione del dato) di domenica.
Il penultimo bollettino di Ats, quello di venerdì scorso, parlava di 378 casi attivi, per cui, in tre giorni, sono aumentati di 72 unità. Il che è tantissimo, e rende conto di quel balzo in avanti, nell’incidenza dei contagi, riportato anche nello studio “Made” degli epidemiologi di cui sopra.
Nel dettaglio
Il dato confortante è rappresentato dai 30 guariti, tuttavia, siamo ancora in una situazione che ci costringe alla massima attenzione. Anche il fatto che il contagio sia tanto diffuso nel vicino Canton Grigioni, con un’incidenza pari a 530,2 casi ogni 100mila abitanti, non può lasciare tranquille popolazioni di frontiera come la nostra, costantemente in contatto, per ragioni di lavoro col territorio svizzero.
In questo senso, i sei casi in più, ieri, su Chiavenna, possono avere un loro significato, così come i sette in più, dell’altro ieri, su Grosio, anche se, sappiamo, in questa fase, la differenza la fanno parecchio i bambini ed i ragazzi. Per quanto appreso, infatti, i 18 positivi in più di domenica, su Sondrio, sarebbero da attribuire proprio a questa fascia d’età.
Contenuto, invece, ieri, il numero complessivo dei contagi, pari a 11, in base al bollettino regionale, nella nostra provincia, anche se, a livello lombardo, preoccupa il numero dei nuovi ricoveri in Terapia intensiva, + 8, 99 in totale, e nei reparto per acuti, + 28, 817 totali.
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