Carrozze ridotte e ritardi. Ancora disagi sui treni

I messaggi sull’App aggiornavano gli utenti che su più corse il limite era stato raggiunto

In perfetta (e triste) continuità con quanto accaduto nei giorni scorsi, anche ieri la circolazione ferroviaria è stata ripetutamente penalizzata da ritardi e disguidi sulla rete lungo tutta il giorno, dal primo treno del mattino fino al tardo pomeriggio.

Ancora una volta, notifiche dell’app di Trenord a manetta sui cellulari dei pendolari, informati in tempo costante dall’azienda sui disservizi di giornata. Una domenica di fuoco, insomma, specialmente per i turisti: approfittando della bella giornata, parecchi sono stati i valtellinesi che hanno optato per trascorrere qualche ora all’aria aperta sul lago e che – loro malgrado – sono arrivati a destinazione con qualche minuto di ritardo.

Ma è stata la capienza dei convogli il vero problema della giornata appena trascorsa: risale alle 10.56 la prima notifica di «possibile indisponibilità di posti liberi» per il RegioExpress 2821 delle 9.41 da Sondrio: a quell’ora, infatti, Trenord ha messo in guardia i passeggeri di Lecco e Monza sul fatto che «il treno viaggia con un numero ridotto di carrozze rispetto a quelle previste», consigliando contestualmente ai viaggiatori di utilizzare il 2825. Peccato che quest’ultimo convoglio, come sempre, fosse previsto per le 11.41, esattamente due ore dopo rispetto al precedente: una soluzione, insomma, ben poco agevole per chi desiderava raggiungere Milano in mattinata e non nel primo pomeriggio.

Ancora peggio è andata a chi avrebbe voluto prendere il treno 2824 dalla Stazione Centrale: già alle 12.15, ossia cinque minuti prima della partenza, Trenord avvisava i passeggeri del «raggiunto limite massimo di capienza», suggerendo in alternativa il locale 25518 diretto a Monza o i passanti S8 dalla stazione di Porta Garibaldi a Lecco. Soluzioni in entrambi i casi impraticabili per i valtellinesi.

Degno di nota – tra gli altri – il ritardo accumulato dal 2834, proveniente da Milano e diretto a Sondrio: è partito trenta minuti dopo il previsto «per l’attesa del treno in arrivo dal sito manutentivo», dicitura ricorrente anche in altre notifiche della giornata. A ciò si aggiungono, infine, le «esigenze del regolatore della circolazione ferroviaria» che hanno compromesso l’arrivo in orario di diversi convogli.

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