Campagna antinfluenzale, Braguti: «Vaccini gratuiti per meno persone»

Scatta la campagna vaccinale. La seconda dopo il Covid. Ma non c’è più la solita attenzione alle vaccinazioni anti-influenzali. Andrea Braguti, presidente di Federfarma con farmacia sul viale Turati, non ha dubbi: “Il ministro ha ristretto il numero delle categorie per le quali è prevista la gratuità della vaccinazione. Il che vuol dire che si sta alleggerendo il pedale sull’accelleratore della campagna antinfluenzale. E chi non ha vissuto bene l’obbligo vaccinale, visto che c’è qualcuno che vagheggia ancora cose contrarie ai vaccini che nulla hanno a che fare con la scienza, rischia di non vaccinarsi. È probabile che le persone attive, non patologiche, aderiscano in maniera minimale alla campagna. Il banco di prova della farmacia è lo stesso della mattina al bar: è composto da gente poco propensa a vaccinarsi”.

Ma Braguti ammette: “Obiettivamente, ma bisogna dirlo con estrema cautela, la persona sana non patologica, grossissimi problemi non ne rischia. Non parliamo di ospedalizzazioni o di situazioni gravi a livello domiciliare. La persona si negativizza spontaneamente con l’utilizzo dei classici antinfiammatori. E questo è un deterrente per la vaccinazione anche influenzale perché le due cose vanno di pari passo. Sensazioni, però, a livello epidermico, che però non hanno a che fare con la realtà delle cose”.

Il personale sanitario proporrà la doppia vaccinazione, anti Covid e anti influenzale: “Personalmente io le farò entrambe. Ma è probabile che molte persone facciano, al massimo, l’antinfluenzale e non quella contro il Covid. Stiamo parlando di un futuro che non conosciamo, però. Speriamo che la gente ascolti quello che i microbiologi dicono, ovvero che questa influenza coinvolgerà 14 milioni di italiani. I patologici e gli anziani devono farla sempre e comunque. Ma sulle persone sane, non c’è la sensazione che si faranno le vaccinazioni che, comunque, sono caldamente raccomandate. Non foss’altro per proteggere gli altri, se non si intende proteggere sé stessi. Ma ci credo poco, sull’effetto di autoconvincimento di queste considerazioni. Passata l’emergenza, la gente preferisce non pensarci più. Le bare di Bergamo non hanno certo convinto tutti a vaccinarsi. Figuriamoci ora che le bare non si vedono più…”.

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