Cronaca / Lecco città
Domenica 28 Febbraio 2016
Camera di commercio di Lecco
Il 9 marzo il successore di Valassi
La seduta del consiglio camerale - come stabilito dal Tar - è stata convocata dal vice presidente Daniele Riva
Mercoledì 9 marzo alle 10, nella sede di via Tonale, verrà eletto il successore di Vico Valassi (che a luglio non era eleggibile secondo la sentenza del Tar). La seduta del consiglio camerale - come stabilito dal Tar - è stata convocata dal vice presidente Daniele Riva.
Proprio Daniele Riva, ad oggi, appare il favorito alla successione di Valassi. Questo è il pronostico più gettonato: i bookmaker gli assegnerebbero la quota più bassa (perché la più facile da indovinare). Riva pare il favorito sia nel caso i due schieramenti trovino un accordo, sia nell’ipotesi di una riproposizione dello scontro che a luglio portò all’elezione di Valassi, con dodici voti favorevoli e undici contrari.
Mettiamo da parte - senza però escluderla del tutto - l’ipotesi che i due schieramenti continuino a scontrarsi. E consideriamo la possibilità di un’intesa che porti ad una voto condiviso. La trama sulla quale si sta provando a tessere l’accordo prevede che presidente sia eletto Daniele Riva (numero uno di Confartigianato Lecco) e che il suo vice sia Antonio Peccati (vice di Giuseppe Ciresa in Confcommercio Lecco). Ma anche così, con un vertice espressione della maggioranza (Riva) e della minoranza (Peccati), l’incastro non è definito, e le trattative non sono semplici. Perché rimane da stabilire la composizione della giunta che potrebbe subire un rimpasto più o meno ampio: Riva sale alla presidenza e Valassi scende in giunta, Gabriele Marinoni (confcooperative) si dimette dalla giunta (aveva già dato la disponibilità a farlo ad ottobre) per far entrare Peccati. Sarebbe questa una soluzione da 4 a 2 (sono i seggi della maggioranza e quelli della minoranza) che poi sarebbe un 5 a 2 se si considera il presidente.
Può essere una soluzione.Ma in questa, che è una fase di trattativa, la minoranza spinge per un 3 a 3 (che poi sarebbe un 4 a 3). Lo schema è simile e a quello di prima: dentro Peccati, fuori Marinoni al quale si aggiungerebbe Valassi, il cui posto sarebbe preso da un rappresentante di Confindustria. Di fronte a questa controproposta, nella maggioranza ci sono i falchi che rispondono picche. Il loro ragionamento: “hanno perso le elezioni, la giunta resta con gli attuali equilibri”; e rilanciano con una riaffermazione dell’attuale 5 a 1: è come il 4 a 2, solo che Marinoni resta in giunta da cui si dimette Alberto Riva (direttore di Confcommercio) per far entrare Peccati. Insomma, siamo nei dintorni del sudoku: difficile capire quale sarà l’incastro giusto.
E a monte c’è un’altra questione. L’appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. Lo decide la giunta per conto della Camera, ma lo può fare anche Valassi a titolo personale. Come lo possono presentare le minoranze per la parte di sentenza che non ha riconosciuto la richiesta di annullare tutti gli atti del consiglio e della giunta. È evidente che un eventuale accordo espliciterebbe la rinuncia delle parti a presentare appello.
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