Cronaca / Lecco città
Venerdì 31 Agosto 2018
Calano gli ottimisti
ma il mercato “tira”
Riva (Confindustria): «Imprese in salute ma c’è grande incertezza legata alle mosse del Governo». La sfida dell’autunno: «Un patto sul lavoro dei giovani»
Così come fra le imprese della provincia di Lecco a fine giugno si facevano più pessimistiche le previsioni sui nuovo trimestre (luglio-settembre), così cala, secondo l’Istat, la fiducia di consumatori e imprese nel mese di agosto rispetto a luglio.
Nell’indagine Istat la fiducia dei consumatori scende in relazione “all’economia”, ma cresce in relazione alla propria situazione personale, ed è possibile che fra gli imprenditori lecchesi i “pessimisti” eccedano nella prudenza sul futuro, visto che nei fatti, secondo quanto ci dichiara il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva, si annuncia a consuntivo la diffusione a breve di dati “molto positivi” sui risultati economici dell’imprenditoria locale del primo semestre.
Riva annuncia anche di voler proporre in autunno un nuovo dialogo a Cgil, Cisl e Uil provinciali a seguito delle «numerosissime richieste – ci dice – che sto ricevendo dalle imprese affinché si facciano accordi in deroga sui contratti a termine», a superamento delle nuove limitazioni introdotte dal Decreto Dignità.
«Vorrei iniziare – spiega Riva - un confronto coi nostri sindacati provinciali, per trovare un accordo complessivo e definitivo alla questione della flessibilità in entrata per i giovani. Sempre che non arrivi una nuova soluzione su base nazionale, vorrei che a Lecco nascesse un accordo territoriale in deroga per trovare la soluzione migliore per lavoratori e imprese e che per riuscirci si partisse da un confronto positivo che approfondisca le necessità di entrambe le parti».
Sul clima di fiducia, Riva non nega timori e difficoltà delle imprese. Conferma che «in questi mesi non mancano i rallentamenti, registrati da diverse imprese» ma aggiunge anche che non sono tali da far vedere nero anche sui prossimi mesi.
«Se noi imprenditori guardassimo esclusivamente ai nostri rispettivi conti economici, mediamente dovremmo sorridere per i buoni risultati e annunciare fiducia - osserva - Dieci anni di crisi sono stati quasi cancellati da quest’ultimo anno e mezzo di ripresa. La sfiducia che viene riferita c’è, ed è indotta da un quadro generale di incertezza sulle scelte che stanno per compiersi per il Paese in relazione a più fattori, fra cui la spada di Damocle di quel ‘piano B’ con cui rinunceremmo all’Europa, la realizzazione o meno di grandi infrastrutture fra cui il Tav, o le sorti dell’Ilva e relativo impatto sul Paese. Sono incertezze che in modo più o meno diretto incrociano gli interessi e i piani delle nostre imprese».
«Per quanto ci riguarda – prosegue - attendiamo di conoscere il Def e poi la legge di Bilancio per comprendere l’orientamento del Governo verso le imprese e gli sgravi fiscali e contributivi annunciati sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato».
La legge di Bilancio come banco di prova, dunque, «per vedere se mettendo al centro delle politiche di Governo il lavoro, i giovani e l’industria si arresterà questo trend di preoccupazione».
Le attese sono ora quelle di ottenere la defiscalizzazione del costo del lavoro sui primi tre anni di assunzione dei giovani, oltre a una flat tax sul costo del lavoro e in definitiva di «invogliare le aziende ad assumere giovani», visto che in proposito, secondo Riva, il nuovo decreto dignità ha agito «contro l’impresa».
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