Caccia al lupo: nei Grigioni si fermano gli abbattimenti

Dopo i 37 esemplari di lupo abbattuti tra settembre e novembre, anche a dicembre il Cantone dei Grigioni ha proseguito nella regolazione del grande predatore e sono state registrate altre dieci uccisioni. La metà delle quali sono avvenute a danno di esemplari del branco del Fuorn, che si muove anche nella zona del Parco nazionale svizzero, nella zona di confine con il comune di Livigno.

Abbattimenti si sono registrati anche nei branchi di Lenzerhorn e Vorab. Intanto, però, secondo quanto riferito dall’Ufficio cantonale per la caccia e la pesca, è stata sospesa la regolazione di giovani esemplari appartenenti a branchi che non devono essere completamente eliminati. Questo perché «la regolazione dei lupi da parte della vigilanza faunistica avviene principalmente di notte e con l’ausilio della tecnologia di visione termica», ma «a causa delle dimensioni corporee dei giovani e dei loro crescenti spostamenti individuali non è più possibile abbattere gli animali in modo affidabile secondo le disposizioni della legge federale sulla caccia, cioè in situazioni sociali e sotto la protezione degli animali di un anno e più nel branco».

A essere interessati dalla sospensione della regolazione sono esclusivamente quei branchi di lupi che, secondo la legge sulla caccia, non hanno mostrato comportamenti indesiderati. Si tratta cioè di un massimo di undici giovani lupi dei branchi Stagias, Calderas, Älpelti, Jatzhorn e Calanda. La regolazione degli esemplari più giovani è stata invece completata per i branchi Rügiul - stanziato nella vicina Valposchiavo -, Moesola e Muchetta. Di conseguenza, fino alla fine di questo mese, i guardacaccia si concentreranno sull’abbattimento completo dei branchi di Vorab, Lenzerhorn e Fuorn. «Nessuno di questi è stato finora eliminato totalmente, neppure quello che vive in parte nel Parco nazionale svizzero in Bassa Engadina, dove fino alla fine di dicembre sono stati uccisi 14 esemplari su una stima complessiva tra i 15 e i 17 animali», ha chiarito Arno Puorger, che all’Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni si occupa di grandi predatori. «Dobbiamo aspettare le prove del dna - ha aggiunto - per poter dire se un branco sia stato soppresso del tutto».

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