Cronaca / Lecco città
Domenica 27 Marzo 2016
«Bonacina senza Filzi
perderebbe l’anima»
Lettera al sindaco e al provveditore mentre il rione si mobilita con una raccolta di firme. La maestra: «Il nostro è un progetto educativo di qualità»
«La scuola di Bonacina rappresenta per il rione una presenza di vita. Sono i bambini, durante l’intervallo, quando si recano contenti alla mensa, quando salutano gli abitanti del quartiere, che con le loro voci animano e fanno vivere il rione. Qui ci si conosce tutti e giungere al mattino in questo luogo è come riaprire la porta di casa, dopo essere usciti per recarsi al lavoro o a scuola».
Luisalda Scamarcia, insegnante all’elementare Filzi di Bonacina, punta l’attenzione su quanto la scuola sia importante per il territorio. Dopo le polemiche legate alla scelta dell’assessore all’istruzione Salvatore Rizzolino, di rivedere l’assetto scolastico cittadino e di non attivare la prima elementare alla Filzi, nonostante i quindici iscritti, a Bonacina c’è stata una vera e propria mobilitazione tra i residenti. Una raccolta firme e la proposta di creare un comitato per la salvaguardia del rione, perché senza scuola il declino sarà veloce. Le famiglie hanno ben compreso che senza prima elementare il rischio è quello del declino, della chiusura, così come sta succedendo a Laorca.
L’insegnante Luisalda Scamarcia, con l’appoggio delle colleghe ha inviato una lettera al sindaco Virginio Brivio, e al provveditore Luca Volonté, mettendo in primo piano le qualità del progetto educativo di Bonacina. Nessuna polemica ma la testimonianza diretta dell’importanza della scuola rionale. «In questi ultimi anni si è lavorato molto per la realizzazione di progetti, a volte mirati a rendere sempre più accogliente la nostra scuola - prosegue l’insegnante -. Non si possono dimenticare i grandi aiuti delle famiglie che si sono adoperate nel tinteggiare gli interni, sostenendo anche le spese per il recupero del necessario. Nelle proposte educative si è lavorato su percorsi volti a valorizzare le ricchezze storiche, naturalistiche, artistiche del posto. Non possono essere dimenticati il percorso botanico realizzato verso il Passo del Lupo, i teatri lungo il Caldone e nei vari luoghi di rilievo rionali, il grande lavoro svolto con il Fai sullo studio della chiesetta di Sant’Egidio, il vecchio mulino, i lavatoi, le cappellette, la ciminiera. Bonacina è ricca di storia, basta solo fermare un qualsiasi anziano che ci abita, e subito con gioia si presta a farsi porta voce del passato, con la passione di autentiche fonti storiche. Ultimo e speriamo non ultimo, i pannelli che stiamo realizzando sulle leggende del quartiere che verranno esposti alla biblioteca di via Mascari».
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