
Cronaca / Lecco città
Sabato 18 Gennaio 2025
“Bologna città 30” funziona
e Zuffi rilancia: «Avanti con il piano
per la mobilità sostenibile»
Calo del 49% dei morti per incidenti stradali e nessun pedone deceduto: sono solo alcuni dei dati sull’incidentalità della propria rete viabilistica registrati dal comune emiliano ad un anno dal provvedimento che ha abbassato a 30 km/h il limite di velocità sulla gran parte delle strade comunali. Un modello che potrebbe funzionale anche a Lecco secondo l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità
Lecco
Calo del 49% dei morti per incidenti stradali e nessun pedone deceduto. Sono solo alcuni dei dati sull’incidentalità della propria rete viabilistica registrati dal comune di Bologna ad un anno dall’introduzione di “Bologna città 30”, il provvedimento che ha abbassato a 30 km/h il limite di velocità sulla gran parte delle strade comunali. «Non avevo dubbi sulla bontà dell’iniziativa – commenta Renata Zuffi, assessore all’ambiente e alla mobilità del comune di Lecco – ma sono comunque contenta di questi dati. In tutte le città italiane ed europee in cui è stato introdotto il limite dei 30 km/h l’incidentalità diminuisce in modo vertiginoso. Purtroppo, in Italia ad oggi non c’è una legislazione che consenta di creare una “città 30” con facilità».
Con il nuovo codice della strada sono stati introdotti dei criteri più stringenti: in pratica i comuni potranno ridurre il limite di velocità sulle proprie strade solo a fronte di condizioni particolari che giustifichino una simile scelta, come ad esempio la vicinanza a scuole, ospedali o altre strutture sensibili. Allo stesso tempo è stata limitata la possibilità di installare autovelox sulle strade urbane con limiti di velocità inferiori a 50 km/h. «Ad oggi – osserva Zuffi – è stata approvata la nuova legge ma mancano i decreti attuativi. Solo quando ci saranno questi decreti capiremo quale sarà l’iter da seguire per istituire una zona 30 e quali strumenti avremo a disposizione per far rispettare il limite di velocità. In ogni caso siamo determinati ad andare avanti su un percorso avviato da tre anni con lo sviluppo e la successiva approvazione del piano urbano per la mobilità sostenibile». La proposta contenuta in questo documento programmatico prevede nello specifico di introdurre il limite dei 30 km/h in tutta la viabilità urbana ad eccezione dei seguenti assi viari principali: le due direttrici nord – sud, ovvero via dell’eremo – via Montegrappa – via Tonale e l’asse che si sviluppa in corrispondenza della galleria san Martino; le due direttrici trasversali, ossia corso Promessi Sposi – via ai Poggi e corso Monte Santo – corso San Michele del Carso. «Seguiremo la mappa tracciata nel Pums. Ogni scelta sarà basata su dati tecnici anche perché, in base alle nuove normative, ogni modifica andrà spiegata nel dettaglio al ministero» evidenzia Zuffi.
Come specificato nel piano urbano per la mobilità sostenibile, l’introduzione della “città 30” dovrà essere accompagnata da un’adeguata campagna di informazione al fine di condividere con la cittadinanza le motivazioni del provvedimento. A fronte di questo ragionamento, tra i critici dell’amministrazione circola già una facile critica: in città si va già anche a meno di 30 km/h a causa del traffico spesso bloccato. «Sono due questioni completamente diverse – conclude Zuffi –: la “città 30” si articola in una serie di iniziative, legate anche al ridisegno degli spazi sulla strada, con l’obbiettivo di incrementare la sicurezza per tutti gli utenti. I problemi alla circolazione in alcune fasce orarie riguardano invece l’indirizzamento dei flussi di traffico ma siamo impegnati anche su quel fronte». Il riferimento è al finanziamento regionale da 1.5 milioni di euro che il comune ha ottenuto per un progetto teso, tra le altre cose, a ridurre il congestionamento stradale attraverso l’applicazione di sistemi di controllo digitale.
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