Il problema del gioco d’azzardo online a Lecco è ancora più grave di come era emerso dai dati Istat (2021) che erano stati forniti dal servizio dipendenze di Asst Lecco e che comprendevano, però, non solo quanto si gioca via telefono o Pc, ma anche di persona, nelle sale giochi, piuttosto che acquistando un “Gratta&Vinci”.
Il lecchese, come gran parte delle 104 province italiane censite, è un territorio dove il gioco d’azzardo online avanza con percentuali di aumento di anno in anno, da doppia cifra. Dal 2022 al 2023 a Lecco si è passati dal giocare 235 milioni di euro al giocarne quasi 272… Un aumento del 15,6 per cento che è uno tra i più alti in Italia.
Esattamente il 30° dato provinciale più alto di incremento. Certo a Firenze, prima per aumento del giocato, si investono in questa pratica poco redditizia, più di mille milioni di euro con un aumento 2023 su 2022, di quasi 223 milioni di euro (ovvero praticamente il giocato di un anno nel lecchese), ma il mal comune non fa mezzo gaudio. Anzi. Anche perché dopo Firenze e fino a Lecco di province lombarde con percentuali di crescita così alte, c’è solo Sondrio, esattamente 19esima, con un aumento del 16,8 per cento (ma su valori assoluti decisamente inferiori, con un aumento 2023 su 2022 di 28,8 milioni, da 170 a 200 milioni), e Brescia, 27esima, con un 15,8 per cento di aumento sul 2022 (e un volume di gioco che è passato da 1 milione di euro a quasi 1,2 milioni).
Paradossalmente le percentuali di gioco maggiori, dopo Firenze, sono per lo più al sud, nelle isole (Sardegna) anche se con l’eccezione di molte province dell’Emilia Romagna (Ferrara, Reggio Emilia, Ravenna) e due del Friuli (Gorizia e Trieste). Insomma, a Lecco si gioca e si gioca tanto. L’unica, parzialmente buona, notizia, che quella di Lecco non è tra le tredici province dove si gioca, in assoluto, di più, pro capite.
Anzi. Lecco per raccolta di gioco online rimane una delle ultime, è all’84° posto su 104 province italiane, anche se sta, come detto, crescendo in maniera decisa. Terza provincia lombarda dopo Sondrio (95esima) e Lodi (90esima) come minor raccolta in valore assoluto d’Italia. Peggio tutte le altre province lombarde (ma come si può notare è tutto parametrato alla dimensione territoriale e di popolazione della provincia).
La ricerca dalla quale è scaturito questo confronto è di Federconsumatori che, con la sua sezione di Modena, in Emilia, ha redatto la seconda edizione del Libro nero dell’azzardo online nel nostro Paese. Lo fa esaminando in un dettaglio regionale, provinciale e comunale, i numeri resi disponibili da Agenzia Dogane e Monopoli, a seguito di una vera e propria richiesta di accesso agli atti, nonostante la Finanziaria 2020 abbia introdotto il divieto di diffusione dei dati di dettaglio del gioco fisico, delle slot in particolare; numeri che sono indispensabili a tutti coloro che operano nel territorio per valutare l’esatta dimensione dell’offerta, per il contenimento dei danni portati dall’azzardo alla salute ed alle condizioni materiali delle parti più deboli della popolazione. Il perché tanta riservatezza è presto spiegato: i proventi del giocato online sono spaventosi, in Italia.
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