«Autovelox in città? Ecco perché è giusto metterli»

«I decreti non bastano. Bisogna fare cultura nelle scuole». Secondo Lorenzo Riva, presidente di Aci Lecco, la nuova disciplina degli autovelox introdotta dal governo è un passo in avanti.

«Il decreto – spiega Riva – sancisce in modo chiaro che gli autovelox non devono essere utilizzati dal comune per fare cassa. Sono dei fondamentali mezzi di prevenzione e devono essere posizionati solo nei tratti di strada realmente pericolosi. Altro elemento positivo è il fatto che gli autovelox non potranno più essere usati per verificare il rispetto del limite a 30 km/h». In parallelo, ci sono alcuni punti del decreto che lasciano perplessi.

«Alcuni passaggi di questo provvedimento sono troppo semplificatori -sottolinea il presidente Aci – Non sono d’accordo con le limitazioni all’uso degli autovelox in città. Sulle strade urbane hanno luogo la maggior parte degli incidenti che coinvolgono pedoni e ciclisti. In alcuni punti, per esempio davanti alle scuole, l’attraversamento pedonale può essere un importante deterrente». Ad oggi, non è dato sapere con precisione quanti siano gli autovelox presenti sulle strade della Provincia di Lecco. «Al di là dei decreti, – conclude Riva – bisogna agire nelle scuole, spiegando ai ragazzi che hanno la patente o la stanno per prendere quanto sia importante guidare con attenzione e intelligenza perché ci sono dei rischi».

Le nuove regole si applicano sia a tutti i dispositivi di rilevazione della velocità, non solo agli autovelox. Tuttavia, vengono escluse tutte le postazioni fisse, mobili o a bordo di veicoli in movimento che sono presidiate e dove le violazioni vengono contestate immediatamente. «Questo – spiega Monica Porta, comandante della Polizia Locale di Lecco - consente una flessibilità operativa per le forze di polizia, dando la possibilità di adattarsi alle diverse situazioni su strada. Occorre precisare che per effettuare un servizio di controllo con autovelox con contestazione immediate al conducente occorrono tre operatori di polizia locale, uno che accerta la rilevazione della velocità e due agenti che contestano la sanzione. Nei comuni con un organico di uno o due agenti non è possibile organizzare un servizio con l’autovelox con contestazione immediata».

In ogni caso, per Lecco il problema sull’utilizzo degli autovelox non si pone. «Tre anni fa – prosegue la comandante - a Lecco abbiamo scelto di dotarci di Telelaser, ossia di una apparecchiatura che rileva la velocità del veicolo in avvicinamento e che consente la contestazione immediata di un conducente alla volta. Alla luce del nuovo decreto, direi che stiamo operando correttamente». Rimane il nodo dell’omologazione delle apparecchiature di rilevazione. «In Italia – conclude la comandante Porta - non esistono norme tecniche in merito. Tutte le apparecchiature sono approvate dal Ministero, e il decreto fa riferimento a condizioni di approvazione o omologazione come se le due procedure fossero distinte, in linea con quanto ha stabilito una recente sentenza. Un altro aspetto interessante del testo è invece l’attenzione ad evitare sovrapposizioni tra i vari servizi di controllo sulla stessa tratta stradale. Questa misura mira a ottimizzare l’efficienza dei controlli, riducendo al minimo le interferenze e garantendo una gestione più coordinata delle risorse disponibili».

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