Automobilismo, futuro incerto per la Coppa Valtellina
L’edizione numero sessanta è stata di quelle da segnare con il circoletto rosso vista la grande partecipazione di concorrenti e pubblico, i consensi unanimi raccolti, le prospettive di diventare qualcosa di più di una gara di valle. Eppure tutti questi sforzi potrebbero svanire in poco tempo.
Sulla prova di Albosaggia è stato stimato ci fossero oltre cinquemila spettatori assiepati lungo i 2,40 chilometri della prova speciale. Dall’osservatore Csai sono arrivate solo parole di elogio, dai piloti addirittura paragoni con una gara del Mondiale. Eppure per il rally Coppa Valtellina giunto all’edizione numero sessanta il futuro è più che mai incerto.
Da un lato c’è la fiducia da parte del direttore dell’Aci di Sondrio e Lecco, Roberto Conforti, di riuscire a trovare un accordo con la PromoSportRacing per rinnovare il contratto scaduto proprio domenica.
Dall’altro c’è patron Danilo Colombini che appare più che perplesso in ottica futura. Poche le persone a disposizione per mantenere un tale standard, troppo il tempo da dedicare affinché tutto fili liscio sul tracciato, necessario un salto di qualità non da tutti condiviso. Così il rally più amato, seguito, applaudito rischia di ritornare nell’anonimato.
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