«Auto, la transizione ecologica
non penalizzi le nostre aziende»

In Lombardia la filiera riunisce mille imprese con 50mila addetti, Un documento chiede un passaggio graduale alle tecnologie a impatto zero

La filiera dell’auto lombarda conta mille aziende, dà lavoro a 50mila addetti e fattura an 20 miliardi di euro all’anno, con un alto tasso di esportazione ed innovazione: è al secondo posto in Italia ed è al quinto in Europa per importanza.

È per mantenerne la competitività a livello globale, che Regione Lombardia ha messo a punto il “Manifesto lombardo dei carburanti rinnovabili per le filiere produttive”, varato dal tavolo coordinato dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi e al quale hanno partecipato i rappresentanti di Cluster lombardo mobilità, Cluster aerospazio Lombardia, Unem - Unione energie per la mobilità, Assopetroli, Assogasliquidi – Federchimica, Federmetano, Assogasmetano ed Anfia, Confindustria energia ed Eni.

Lo studio e la messa sul mercato di combustibili rinnovabili e a basso contenuto carbonico – è la premessa alla base del documento – sono utili per il perseguimento dei condivisi obiettivi di miglioramento ambientale e decarbonizzazione dei trasporti e per la tutela della produzione di motori a combustione interna.

Nell’affrontare l’argomento, individuando le strategie da porre in atto, «non si può prescindere dal fatto che il parco circolante europeo di auto e veicoli commerciali sarà costituito nel 2030 ancora da oltre il 70% di mezzi equipaggiato con motori a combustione interna, in particolar modo con riferimento al trasporto pesante». Allo stesso tempo è necessario approntare una «strategia europea per i combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, garantendo che il tessuto industriale possa affrontare la transizione in maniera sostenibile».

«Grazie alle nostre proposte – ha evidenziato Guidesi - non solo si tutela l’occupazione, non solo si sostengono comparti produttivi importanti ma anche e soprattutto si creano nuove occasioni di lavoro e di processi innovativi. Ci rivolgiamo al Governo e alle istituzioni europee a cui chiediamo la neutralità tecnologica necessaria al fine di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, utilizzando la capacità produttiva e di innovazione che in Lombardia è pienamente rappresentata. Per cui impatto zero con la neutralità tecnologica».

Le proposte si fondano sul principio della neutralità tecnologica e riguardano in primo luogo l’adesione agli obiettivi di miglioramento climatico, purché condivisi e in linea con l’Agenda delle Nazioni unite, evitando accelerazioni non necessarie e soprattutto potenzialmente rischiose per la tenuta del sistema nazionale. Si propongono poi la rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e nelle tempistiche di attuazione; la definizione di un quadro normativo e regolamentare derivante da una strategia aperta al mantenimento ed evoluzione delle tecnologie esistenti (Euro 7) ed alla valorizzazione delle nuove soluzioni; la focalizzazione nella definizione delle policy sui vettori energetici alternativi (energia elettrica, Gpl ed i suoi sviluppi bio e rinnovabili, metano e biometano, idrogeno, e-fuel e carburanti da biomasse). C. Doz.

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