Aumenta anche in provincia di Lecco la bolletta dell’acqua

Lecco

Tra 2024 e 2025 la bolletta dell’acqua a carico dei cittadini della provincia di Lecco subirà un aumento annuo del 6%. Lo ha confermato Marco Bonaiti, presidente dell’ufficio d’ambito di Lecco, durante l’ultimo consiglio provinciale. Secondo le previsioni dell’ente la corsa dei prezzi del servizio idrico dovrebbe proseguire allo stesso ritmo annuo per i prossimi quattro anni. Alla base di questo incremento c’è la necessità di coprire gli aumenti registrati da alcune voci di costo, a partire da quella per l’energia.

Secondo i dati forniti dall’ufficio d’ambito, solo la provincia di Pavia, nello stesso periodo di tempo, registrerà un aumento annuo del costo del servizio idrico a carico dei cittadini inferiore a quello di Lecco. Queste le percentuali di aumento annuo delle provincie confinanti con il lecchese: Sondrio – 9,95%; Como – 9,95%; Monza – 8,50% nel 2024 e 8,30% nel 2025; Bergamo – 8% nel 2024 e 7% nel 2025. Di contro, la spesa annua media nel 2023 di un’utenza domestica con tre componenti in provincia di Lecco è stata pari a 320 euro, dato più alto tra le province confinanti. Nel dettaglio, Monza e Como si sono fermate rispettivamente a 202 euro e 191 euro. Solo Brescia e Mantova, con una spesa annua rispettivamente di 337 euro e 334 euro, registrano valori più alti di Lecco nel 2023. Se la tendenza tracciata dall’ufficio d’ambito fosse confermata, la spesa media a carico dei cittadini lecchesi per la bolletta dell’acqua nel 2027 potrebbe sfondare quota 400 euro.

“A livello di investimenti Lecco rimane tra le province migliori della Lombardia con oltre 100 euro di investimento annui per ogni abitante” ha sottolineato Bonaiti. Gran parte di questi investimenti servono per affrontare il problema delle perdite idriche: gli ultimi dati di Polis Lombardia confermano che Lecco e Sondrio sono le due province con il maggior tasso di perdite in regione, superiore in entrambi i casi al 40%.

Rispetto al progetto per il nuovo depuratore a servizio della parte centrale della provincia, il presidente dell’ufficio d’ambito ha annunciato che le indagini idrogeologiche condotte nell’ex cava Mossini di Galbiate, sito scelto per ospitare l’impianto, non hanno rivelato problemi. “L’iter burocratico prosegue. Speriamo di riuscire ad affidare in breve tempo l’incarico per la progettazione” ha precisato Bonaiti. Secondo le previsioni, il nuovo depuratore servirà circa 180mila abitanti e permetterà di dismettere diversi impianti minori, tra cui Valmadrera, Mandello e Lecco, nonché di raggiungere nuovi obbiettivi di sostenibilità ambientale e di qualità dell’acqua. Il depuratore del capoluogo oggi si trova in via Buozzi, è stato costruito negli anni Settanta e serve circa 60mila abitanti. La dimensione dell’investimento previsto è imponente: 2.4 milioni di euro tra il 2024 e il 2029; 31.4 milioni tra il 2030 e il 2035.

“Prosegue – ha concluso Bonaiti – l’attività di videoispezione delle fognature nei comuni con cui è stata sottoscritta la convenzione. L’obbiettivo è capire se ci sono degli allacci sbagliati tra acque chiare, acque miste e acque scure. A Colico abbiamo già ispezionato un chilometro di fognature sui dieci chilometri programmati. Abbiamo individuato 25 anomalie”.

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