Cronaca / Lecco città
Mercoledì 30 Maggio 2018
Attacchi al Colle, altolà del prefetto
«Offese inaccettabili»
Delegazione Pd da Baccari, si è parlato anche della foto di Mattarella “sparita”
«Offese inaccettabili alle istituzioni, toni troppo alti per aizzare la gente in un momento tanto complesso, senso di preoccupazione crescente. E soprattutto giù le mani dal 2 giugno, patrimonio di tutti gli italiani».
Il prefetto di Lecco Liliana Baccari non fa nomi e cognomi di sindaci, parlamentari o partiti, ma tira con fermezza una riga di rispetto delle istituzioni, «al di là della quale non si può trascendere».
L’occasione per ribadire il dovere di lealtà e rispetto delle istituzioni è stato il presidio organizzato all’ultimo momento dal Pd lecchese proprio di fronte alla Prefettura di Lecco: «Un modo – ha spiegato il segretario provinciale Fausto Crimella – per mostrare la nostra vicinanza a Sergio Mattarella e alla presidenza della Repubblica, per dare un segnale di presenza, partecipazione e condivisione di questo momento di crisi istituzionale senza precedenti». Radunati fuori dai cancelli di corso Promessi Sposi, la quarantina di militanti Pd ha poi delegato Virginio Brivio, Antonio Rusconi, Vittorio Addis, Tino Negri e Agnese Massaro a chiedere udienza al Prefetto. I cinque sono quindi stati ricevuti nell’ufficio della rappresentante degli Interni a Lecco, proprio mentre in televisione scorrono le immagini della salita al Colle (a vuoto) di Cottarelli e dei venti di elezione che soffiano ormai prepotentemente verso fine luglio.
«Siamo qui per chiederle di riportare la nostra vicinanza alla presidenza, perché atteggiamenti come quelli che abbiamo visto, dichiarazioni pubbliche e sui social come ce ne sono state in queste ore rappresentano un pericolo per tutti. Il dissenso ci sta, ma non significa far venir meno quei principi che stanno alla base della convivenza civile, sono state le parole del sindaco di Lecco, che non ha rinunciato a una stilettata ai sindaci leghisti. Borgomastri come quello di Pescate Dante De Capitani, che, su input del Carroccio lombardo, hanno tolto dagli uffici i ritratti di Mattarella. «Certi colleghi puntano solo a mettere in discussione senza ritegno istituzioni e principi fondamentali», ha tuonato Brivio.
«Ho letto in queste ore dichiarazioni che non fanno nulla per smorzare i toni – è stata la risposta del prefetto Liliana Baccari - per non aizzare la gente in un momento così complesso. Inutile nascondersi, c’è grande preoccupazione, lo dico senza prendere posizione nel dibattito politico, anche se mi tocca ricordare che c’è un livello di educazione da cui non si può trascendere. Le istituzioni non possono essere offese e vilipese, ed è inaccettabile toccare il 2 giugno che è patrimonio di tutti gli italiani».
«Al presidente Mattarella mi lega una militanza di 12 anni nello stesso gruppo parlamentare – sono state invece la parole conclusive di Antonio Rusconi – e so bene quanto devono essergli costati questi giorni di sofferenza. Proprio per questo, con i canali che ho ancora aperti da allora, gli ho comunicato la mia vicinanza in questo momento così drammatico».
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