Cronaca / Lecco città
Domenica 19 Marzo 2017
«Artigiani pronti a cogliere
la sfida dell’innovazione»
Il cambiamento Cesare Fumagalli nella delegazione che lunedì 20 a Roma incontra il presidente del Consiglio: «Apriamo un confronto su temi decisivi alla crescita»
Domani pomeriggio, Cesare Fumagalli (segretario generale di Confartigianato) sarà a Palazzo Chigi. Sarà nella delegazione di Rete imprese Italia che incontra Paolo Gentiloni. I temi? La risposta potrebbe essere: i soliti. Difficoltà, ostacoli, oneri, ma anche opportunità da cogliere per non restare indietro.
Sfide, strumenti, ritardi con i quali le imprese (forse ancor più quelle di piccola dimensione) si confrontano ogni giorno, da anni. Sono argomenti masticati, ma spesso ancora indigesti agli imprenditori e che attengono all’efficienza e alla competitività del sistema-Italia. Sui “soliti argomenti” Rete imprese Italia - che riunisce Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Casartigiani, in totale fanno 2 milioni e mezzo di imprese che occupano il 58% dei lavoratori italiani - avvia il confronto con il Governo.
L’elenco degli argomenti lo riferisce Fumagalli, che ieri mattina era al Bione a sostenere la protesta dei camionisti. «Nell’agenda che esamineremo con il presidente del Consiglio - dice il segretario generale di Confartigianato - ci sono il fisco, il credito, il costo dell’energia, il vuoto lasciato dai voucher».
Sul fisco, Rete imprese Italia chiederà un approfondimento sull’adozione dell’Iri, l’imposta sul reddito d’impresa contenuta nella contenuta nella legge di Stabilità 2017. E sempre legato ai rapporti con il fisco, c’è il tema «delle compensazioni dirette - spiega Fumagalli - tra debiti e crediti con la pubblica amministrazione. Se si riesce ad introdurre l’automatismo, tante difficoltà nei rapporti e sui tempi di pagamento della pubblica amministrazioni verrebbero superati».
Il capitolo del credito alle imprese riguarderà soprattutto la riforma del fondo centrale di garanzia che porterebbe ad un rilancio dei confidi. Mentre continua a gravare soprattutto sulle imprese di minori dimensioni il costo dell’energia. «Quelli che affronteremo con il presidente Gentiloni sono argomenti - sottolinea Fumagalli - che incidono sulla competitività delle aziende, in una fase che resta di riorganizzazione: è l’onda lunga che ci accompagna dalla crisi del 2008. Sono cambiate e stanno cambiando le relazioni con i clienti che da locali, sono diventati nazionali e internazionali, cambiano i rapporti con i fornitori, mentre l’innovazione tecnologica sta rivoluzionando i processi della produzione e della logistica».
In tale rimescolamento di ruoli, tecnologie e lavoro, l’artigianato come sta? «Molto dipende dai settori e dai mercati di sbocco. Così, ad esempio, le imprese dell’edilizia continuano a faticare, mentre gli altri settori del manufatturiero vivono un buon momento, anche grazie alla spinta dell’export. Si pensi alle tante imprese lecchesi della meccanica che entrano nella filiera delle esportazione di prodotti ad alta tecnologia. Ed è significativo ricordare che nell’ultimo anno, il manufatturiero italiano è cresciuto dell’1,9% a fronte dell’1,3% tedesco. Comunque, uno sguardo complessivo sull’artigianato ci mostra un insieme di imprese vivaci e vitali».
I concetti dell’industria 4.0 come entrano nelle imprese artigiane? «I nostri imprenditori hanno recepito bene gli incentivi fiscali del super e iper ammortamento sugli investimenti in nuove tecnologie. È una conferma che sono numerose le aziende artigiane che stanno introducendo nuove tecnologie di processo. Sono percorsi che contribuiscono a migliorarne la competitività».
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