Cronaca / Lecco città
Domenica 30 Ottobre 2016
Apre la Mostra «Noi artigiani
non ci fermiamo»
Lariofiere, Merletti: «Più forti di fisco e burocrazia», Ciceri: «A Lariofiere i pionieri del terzo millennio»
«Le piccole imprese non si fermano». A scandire queste parole è il presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti all’inaugurazione della Mostra dell’artigianato. E anche se qui conta “Il fare con cura”, la qualità, pure la quantità ha qualcosa da dire.
Come il numero di aziende che da sabato 29 ottobre e fino al 6 novembre sfodera il meglio a Lariofiere: 180. Come gli anni in cui questa mostra si è ripetuta nel segno di un’evoluzione naturale: siamo all’edizione 43. E poi certo lo racconteranno altre cifre: quelle dei visitatori, dei contatti, degli affari che qui si stringeranno.
Accanto a Merletti il presidente di Lariofiere Giovanni Ciceri con il direttore Silvio Oldani, Marco Galimberti (vicepresidente della Camera di commercio di Como e presidente di Confartigianato Como) Daniele Riva (presidente della Camera di Commercio Lecco e presidente di Confartigianato Lecco), Giampiero Conti (presidente del Comitato promotore della mostra) e il vicesindaco di Erba Claudio Ghislanzoni.
Si anima questa mostra che è ormai una tradizione collaudata e proprio la tradizione offre. Accanto tuttavia ai tanti, tantissimi volti giovani. Un incontro che si rinnova tra gli stand e non solo. Perché ad esempio, nello spazio di Lake Como Essence si incontrano i tre grandi comparti che narrano queste terre: tessile, legno e metallo. Il ciliegio e il titanio si danno il cambio, i vecchi mestieri e l’innovazione che traccia il futuro: «A Lariofiere - dice Ciceri - troviamo i pionieri del terzo millennio».
Quelli che corrono avanti, anche se i lacci non mancano. Giorgio Merletti riconosce i nemici di sempre, fisco e burocrazia, pur intravedendo qualche passo positivo del Governo. Ad esempio, la mutata visione degli studi di settore, non più meccanismo di accertamento automatico e vessatorio. D’altro canto «resta sempre l’Imu sui capannoni, tassa vergognosi». O il contrasto tra Jobs Act e Buona Scuola, per cui l’apprendistato ora sta riprendendo quota ma perché se uno strumento legislativo l’ha frenato, l’altro gli ha dato respiro. E perché gli artigiani ci tengono, prima di tutto.
Quando Merletti esplora gli stand con le altre autorità, non nasconde l’entusiasmo. Poi rivela: «Ho visto le primissime mostre, me ne parlò un’azienda di Lomazzo. E ci tornerò ancora». Alla Falpe - Opificio Zappa gli raccontano il connubio con lo studio e showroom Minu Bijoux: perché i giovani sanno anche fare di più questo, unire le forze. Merletti annuisce, ascolta le merlettaie e ammira le loro opere auspicando che i grandi acquirenti le paghino per ciò che meritano. Questo, è infatti, spesso il destino dei piccoli: ricevere le briciole mentre i big sfoggiano ben altri prezzi.
Si sofferma nell’area dedicata alle due ruote, che a sua volta alterna tecnologia e storia anche grazie al Museo del Ghisallo. E poi ribadisce: «I giovani sono il futuro, certo. Ma se non si riesce a rifar partire il mercato interno... Poi la cultura è determinante». La cultura, la formazione, la stessa che con formula innovativa si respirerà in questi giorni nell’esperimento del Campo Base.
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