Appello di Avis Sondrio: «Donatori, abbiamo bisogno di voi»

«Donatori, abbiamo bisogno di voi. Chiediamo 30 minuti in più del vostro tempo per i pazienti in terapia con farmaci plasmaderivati».

È l’appello che l’Avis provinciale di Sondrio, presieduta da Eros Rodigari, lancia in questi giorni per favorire l’adesione alla donazione di plasma da parte degli associati Avis o di coloro che volessero avvicinarsi per la prima volta a questo mondo.

«Le unità di plasma raccolte nella nostra provincia, da 670 millilitri ciascuna - dicono dall’Avis provinciale -, sono state 4.958 lo scorso anno e l’obiettivo per il 2024 è quello di aumentarle del 10%. Cioè raccogliere quasi 500 unità in più fra i nostri soci donatori, che, a fine 2023, erano pari a 8.095 persone. Soci che hanno donato 9.639 unità di sangue e 4.844 unità di plasma su una popolazione residente di 109.748 persone in età di donazione, cioè fra i 18 e i 65 anni. Sul totale della popolazione target, quindi, i donatori rappresentano il 7,38%, che è una percentuale alta, e che Avis vorrebbe incrementare con specifico riferimento alla donazione di plasma in ragione di una sempre maggiore domanda di farmaci plasmaderivati». Questo tenuto conto che l’impegno a donare di più è definito dalla Struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali (Src) in sinergia con gli organi competenti per territorio e, quindi, il Dipartimento interaziendale di medicina trasfusionale ed ematologia di Lecco e il Servizio immuno-trasfusionale di Sondrio. Le donazioni di plasma in provincia di Sondrio sono già aumentate negli ultimi anni, anche per effetto di una campagna di promozione già in essere, perché sono passate dalle 3.216 del 2021, alle 4.218 del 2022 e, come detto, alle 4.958 del 2023 «però la necessità di plasma è in costante aumento - dicono dall’Avis provinciale - in quanto necessario alla produzione di farmaci plasma derivati per la quale l’Italia vorrebbe rendersi autosufficiente, mentre ora riusciamo a coprire in house la domanda di albumina per il 78%, di fattori della coagulazione per l’85% e di immunoglobuline per il 62%. Mentre per la quota restante occorre rivolgersi al mercato internazionale».

Avis ricorda che il plasma non può essere creato in laboratorio, per cui occorre fare appello alle donazioni «volontarie, gratuite, anonime, periodiche e responsabili - dicono -, tenendo presente che, in Italia, più di 800mila kg di plasma all’anno vengono conferiti all’industria farmaceutica per la produzione di plasmaderivati impiegati per la cura di molte malattie, anche in terapie salvavita».

Nello slogan di Avis si fa riferimento a 30 minuti in più rispetto alla donazione di sangue perché la plasmaferesi dura fra i 35 e i 40 minuti e tramite lo stesso accesso venoso viene restituita al donatore la parte corpuscolata del sangue composta da globuli rossi, bianchi e piastrine, mentre vengono trattenute le proteine, gli zuccheri, i grassi, i sali minerali, gli ormoni, le vitamine, gli anticorpi e i fattori della coagulazione. Tenendo presente che la donazione di plasma si effettua nei servizi trasfusionali dell’ospedale di Sondalo e di Sondrio dove sono installate le macchine apposite per la plasmaferesi e che una volta prelevato, il plasma viene congelato rapidamente e se congelato a temperatura inferiore ai - 25 gradi può essere conservato fino a 24 mesi. Sempre Avis ricorda che, per legge, il numero massimo delle donazioni di sangue intero è di quattro all’anno per gli uomini e due per le donne in età fertile con un intervallo di tempo di almeno 90 giorni fra una donazione e l’altra, mentre l’intervallo fra una donazione di sangue intero e una di plasma o due di plasma può essere di almeno 30 giorni.

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