
Cronaca / Lecco città
Sabato 25 Gennaio 2025
Anticorpo contro il virus respiratorio sinciziale, grande adesione a Lecco
Lecco
Lecco capitale della “vaccinazione” contro il virus sinciziale. In provincia di Lecco la sperimentazione tramite l’anticorpo monoclonale contro il Virus Respiratorio Sinciziale (Rsv) per i neonati ha superato ogni più rosea aspettativa e veleggia oltre il 70 per cento di adesioni (dei genitori). Infatti da ottobre 2024 c’è questa “cura” (che vaccinazione non è perché non riguarda nessun antigene ma l’inoculazione di anticorpi monoclonali), contro questo virus respiratorio (sinciziale) che è una delle principali cause di infezione acuta del tratto respiratorio inferiore nei bambini ed è la prima causa di assistenza ambulatoriale e ricovero ospedaliero nei neonati. L’infezione da Rsv si trasmette per via aerea attraverso l’inalazione di goccioline generate da uno starnuto o dalla tosse o dal contatto diretto con bocca o naso. La malattia si manifesta tipicamente nei mesi invernali. La presentazione clinica di Rsv varia da un leggero raffreddore alla bronchiolite o a una grave malattia respiratoria; può essere necessario un ricovero in ospedale, anche in terapia intensiva. Dopo la sperimentazione contro la malattia pneumococcica, che è pericolosa soprattutto in anziani e fragili, questa nuova sperimentazione sui più piccoli e fragili, i neonati, sta andando a gonfie vele. Carlo Signorelli, presidente della Commissione Nazionale Vaccini, lecchese, professore universitario al San Raffaele, è molto contento che la Lombardia sia il traino dell’Italia in queste due campagne.
Il dato che riguarda i neonati, ovvero l’utilizzo degli anticorpi monoclonali contro l’Rsv, il virus sinciziale, è davvero incoraggiante: l’89,18 per cento dei nuovi nati da ottobre 2024 al 23 gennaio 2025 è stato già vaccinato. Ovvero su 1.958 nati ben 1.746 (690 dai centri vaccinali territoriali e 1.056 dai pediatri di famiglia), hanno scelto di farsi vaccinare contro il virus in oggetto: “La prevenzione con l’anticorpo monoclonale, un’immunizzazione passiva, non un antigene, contro il virus sinciziale dei bambini, è importantissima. Sta aderendo la grandissima maggioranza dei nuovi nati e i dati provinciali del report dicono che sono già state inoculate 50mila dosi in tre mesi in Lombardia. Adesioni dunque, e fortunatamente, molto alte. Cosa fa questa cur? Riduce le bronchioliti neonatali che sono molto pericolose e possono portare a gravi rischi, anche di morte, nei neonati che malauguratamente dovessero contrarre questo virus”.
Signorelli si è occupato in prima persona, nella commissione del Nitag (la commissione nazionale vaccini) che lui stesso presiede, di far sì che questa cura monoclonale, molto costosa (circa mille euro a dose, ma è gratuita appunto per i nostri nuovi nati), potesse essere diffusa a macchia d’olio in Lombardia: “La nostra regione è la prima a essere partita e sono felice di poter dire che Lecco ha una delle più alte percentuali di adesione. I report regionali sulle vaccinazione dicono che il virus respiratorio sinciziale a Lecco e in tutta la regione è ben combattuto da questa profilassi”.
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