Cronaca / Lecco città
Venerdì 23 Novembre 2018
“Animali che parlano”, parolacce incluse
E a Germanedo scoppia un caso
Voleva essere una trovata simpatica di un’insegnante, è diventato un caso che ha impensierito i genitori
Voleva essere una trovata simpatica di un’insegnante, è diventato un caso che ha impensierito i genitori e costretto la dirigente scolastica a un pur contenuto provvedimento. Un caso che, alla fine, è comunque ormai risolto, ma che certo la dice lunga sulla sensibilità dei tempi attuali riguardo scuola, web ed educazione. Il fatto, in realtà abbastanza curioso, ha riguardato la scuola elementare di Germanedo.
Qualche giorno fa un’insegnante, vuoi per avvicinare gli alunni al regno animale, vuoi per suscitare qualche risata in questi primi giorni di grigio e freddo, ha proiettato in classe alcuni video un po’ particolari. La serie web in questione è infatti “Animali che parlano”, una trovata simpatica di un gruppo di autori di fiction e format d’intrattenimento che, di fatto, ridoppia i classici documentari naturalistici. Fin qui nulla da eccepire se non fosse che, a fronte di spezzoni soft e assolutamente tranquilli (come quello della volpe che dialoga con i buoi muschiati infreddoliti in piena tundra), ce ne sono anche alcuni piuttosto prodighi di parolacce e trivialità. Ad esempio, il rap dei babbuini sui tetti di Nuova Delhi (tanto per citare un esempio), che, ridoppiati dal team di autori de “La Buoncostume”, certo non se le mandano a dire l’un con l’altro.
Niente di pericoloso anche solo per un ragazzino adolescente, insomma, ma forse un po’ troppo per una classe delle elementari. Ecco perché, dopo la proiezione in classe, qualche bambino deve aver riferito il proprio stupore ai genitori. Tra loro, c’è probabilmente chi ha dato poco peso alla svista dell’insegnante, ma anche chi non ha per nulla apprezzato la vicenda. Informata di tutto, la dirigente scolastica ha quindi deciso di raddrizzare subito l’asticella. Ne da conferma anche la responsabile del plesso di Germanedo, Paola Schiesaro: «Chi ha facoltà di parlare della vicenda è la dirigente, ad ogni modo posso confermare per quanto riguarda il mio ruolo che si è preso il giusto provvedimento nei confronti dell’accaduto». «Siamo dispiaciuti per quanto successo, ovviamente – sono le parole della dirigente Raffaella Crimella – anche perché la scuola di Germanedo è una straordinaria realtà di quartiere in cui le insegnanti sono costantemente impegnate in percorsi di aggiornamento proprio riguardo i pericoli del web. Un’altra peculiarità del plesso è l’assoluta attenzione ai bisogni dei bambini, anche e soprattutto per la cura rivolta ai diversamente abili. Un fiore all’occhiello del sistema formativo, lecchese, insomma, che ha ben altro da dire alla città rispetto a un singolo episodio, peraltro trattato subito in maniera adeguata e con assoluta trasparenza nei confronti dei genitori».
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