Amianto, più di 2 milioni per rimuoverlo
In Valle ancora 500 siti da bonificare

Nuove misure della Regione - Dieci le domande da Sondrio sul precedente bando. Viganò (Ats Montagna): «Il 50% degli interventi è già stato fatto, nel 2018 sono stati 200».

Amianto in edifici urbani, problema annoso e criticità sanitaria che esiste anche nella nostra provincia. Per la Regione Lombardia, per gli enti territoriali, «rimozione, conferimento e smaltimento del pericoloso minerale», in passato utilizzato in combinazione con preparati cementizi o come sostanza fibrosa isolante, sono considerati «una priorità». In questi giorni la giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, la delibera che destina ulteriori 2.168.912 euro, oltre al milione già stanziato, per finanziare i progetti ammissibili sul bando 2019 «per la rimozione del cemento-amianto da parte dei privati».

E un altro bando viene annunciato sull’anno che viene. «È una iniziativa importante - è stato sottolineato dal Pirellone - il bando era rivolto ai privati cittadini, persone fisiche, o in forma associata nei condomini, proprietari di edifici in cui sono presenti manufatti in cemento-amianto. Si assegnava un contributo a fondo perduto per lo smaltimento, fino alla concorrenza massima del 50 per cento dell’importo della spesa ammissibile e, in ogni caso, non oltre un massimo di 15mila euro per il singolo intervento».

Le domande pervenute sono state 640, dalle varie province, 46 presentate da Lecco, 36 da Como, 10 da Sondrio. In corso è l’istruttoria per verificarne l’ammissibilità, le richieste erano comunque tante, a fronte della disponibilità a bilancio la Regione ha deciso di mettere a disposizione altri 2 milioni di euro. «Si conferma la volontà della giunta e mia personale - ha precisato l’assessore Cattaneo - di dare seguito all’impegno condiviso con il consiglio regionale, per arrivare quanto prima all’eliminazione dell’amianto dagli edifici della nostra regione».

Le fibre di amianto, spesso presenti su tetti o coperture sotto forma di eternit, se inalate possono provocare tumore del polmone o mesotelioma pleurico. In Valtellina secondo il “Censimento dei manufatti contenenti amianto” promosso alcuni anni fa dall’amministrazione regionale e portato avanti dal Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria dell’Ats della Montagna, ci sono ancora circa 500 siti da bonificare nei quali è presente amianto. E il lavoro per rimuovere il contaminante è serrato. «L’amianto da noi è censito - ha spiegato il dottor Giancarlo Viganò, direttore del Dipartimento -. Già 12 anni fa era stato dato impulso dalla Regione per sapere quanti manufatti esistessero, era stata realizzata una stima che ne comprendeva circa un migliaio e di questi, circa un 50% è già stato bonificato. Esiste un portale - chiarisce - con i dati e che noi mano a mano aggiorniamo. Nel 2018 sono, ad esempio, stati effettuati circa 200 interventi di rimozione, perlopiù tetti con eternit. E prevalentemente da parte di privati, visto che lo smaltimento negli edifici pubblici viene attuato in modo progressivo ed è in una fase ormai molto avanzata. Il bando regionale 2019 - ha anche detto - è stata una iniziativa interessante. Il sostegno era indirizzato ai privati, e ritengo che questo tipo di incentivo se pubblicizzato bene possa essere premiante».

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