Cronaca / Lecco città
Martedì 04 Giugno 2019
Altro vandalismo sui monti
Divelte le croci sul Magnodeno
Quarto episodioGli amici dell’associazione le hanno già ripristinate
Due sono state gettate nel bosco, la più vecchia è stata rovinata
Quattro episodi in un anno e mezzo. Dalla croce divelta e la Madonnina decapitata sulla Grignetta, alla Madonnina decapitata della Ferrata Gamma 1 sul Resegone, passando per la madonnina spaccata sul Sasso della Vecchia del Monte Barro.
E, sabato scorso, un altro attacco ai simboli sacri cattolici: due croci su tre divelte e gettate in un bosco sul monte Magnodeno, in località omonima (Passo tre croci). La più vecchia, lasciata sul posto ma rovinata. Per fortuna chi ama la montagna e questi simboli a Lecco non manca di ripristinare tutto a tempo di record come avvenuto già ieri sopra Maggianico.
Subito rimesse al loro posto
Roberto Bertuletti è l’amministratore della Pagina Facebook che ha prima lanciato l’allarme e poi mobilitato gli amici per il ripristino delle tre pesanti croci di legno:«Gli amici Gianluca Paganoni, Cristiano Vassena, Gloria Milani e altri che fanno parte anch’essi del gruppo di maggianichesi che si adoperano per la cura del Monte Magnodeno, hanno rimesso le cose a posto. Loro sono degli appassionati che seguono attivamente il discorso sentieri, per la tracciatura, per la loro pulizia. Ci sarà l’assalto al Magnodeno e i volontari si stanno operando per illuminare la croce del Magnodeno e renderla visibile come tutte le altre croci della zona. Proprio per questo si sono accorti di quanto accaduto al “Passo tre croci”».
Bertuletti racconta: «I miei amici sabato stavano salendo al Magnodeno per portare dei materiali e hanno scoperto che qualcuno aveva divelto due delle tre croci che erano state sistemate al “Passo tre croci”, a mille metri di altezza sopra Maggianico. Tre croci, due delle quali sono state posizionate un mese fa, non di più. Sono croci di legno sistemate su una base di metallo e messe a terra, fissate con i bulloni saldamente al terreno. Sono pesanti, eppure le hanno buttate nel bosco e quella storica che risale probabilmente alla metà dello scorso secolo è stata rovinata».
Difficile trovare chi è stato
Per fortuna i volontari le hanno già risistemate: «Le abbiamo già riposizionate tralasciando il lavoro che era in programma per l’illuminazione. Come gruppo è stato chiesto a chi passa di dare indicazioni e di controllare perché non si ripeta una cosa del genere. Una denuncia? Non sappiamo ancora se la faremo, ma l’intenzione c’è. Sarà molto difficile trovare chi è stato a fare una cosa del genere. Nessuno ha mai avuto problemi, neanche in vetta, al bivacco dove c’è l’altare con crocifisso e immagine dell’alpino. Non penso sia stata una persona sola, anche perché le croci erano pesanti. E se fossero stati dei ragazzini avrebbero dovuto essere davvero in tanti. Tirarle e buttarle giù in quel modo. La nostra squadra che le ha rimesse su era di cinque persone adulte e forzute».
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