Un medico in odor di sanità, vittima della leucemia e della bomba atomica di Nagasaki. S’inaugura venerdì 1 marzo all’ospedale Manzoni di Lecco la mostra dedicata a Takashi Paolo Nagai. L’esposizione è stata allestita per la prima volta al meeting di Rimini nel 2019 e viene riproposta a Lecco per iniziativa di un gruppo di medici, infermieri, operatori della sanità pubblica, con il supporto del Centro Culturale Alessandro Manzoni e la Compagnia delle Opere Lecco Sondrio.
La figura di Takashi Paolo Nagai, a oltre settant’anni dalla scomparsa, può contribuire a questa ricerca. Giapponese, medico radiologo cresciuto nella tradizione shintoista e buddista, poi ateo e positivista per gli studi universitari, convertito al cristianesimo dopo la morte della madre e grazie a Midori, la futura moglie, Nagai vive gli anni drammatici dell’espansione nipponica fino alla Seconda Guerra Mondiale. È all’ospedale universitario di Nagasaki quando l’atomica colpisce la città.
Tra i pochi sopravvissuti, si spende per soccorrere i feriti. Sofferente di leucemia, presentendo la morte fa costruire una capanna nell’epicentro dell’atomica, e da qui inizia una eccezionale testimonianza. Forte della sua fede e leggendo nell’olocausto dei concittadini un sacrifico per la pace, chiama i giapponesi alla rinascita e fa piantare mille ciliegi come segno di speranza. Nel Giappone dove i cristiani sono esigua minoranza, diventa punto di riferimento per il Paese che vuol ripartire. In tempi recenti l’arcivescovo di Nagasaki Joseph Mitsuaki Takami ha concesso l’imprimatur canonico e l’autorizzazione alla diffusione della preghiera ufficiale per invocare l’intercessione e la canonizzazione dei coniugi Takashi Paolo e Midori Marina Nagai.
Di tutto questo si parlerà all’inaugurazione della mostra venerdì 1° marzo alle 17, nell’Aula magna dell’ospedale, presente la curatrice Paola Marenco: medico, già responsabile del Centro Trapianti di Midollo dell’Ospedale Niguarda a Milano, la Marenco è tra i fondatori dell’Associazione Medicina e Persona. Venerdì 8 marzo ne discuteranno anche il dottor Antonio Ardizzoia, oncologo; Alessandro Negri, infermiere; Alberto Riva, che ha frequentato l’area oncologica del Manzoni come paziente. Appuntamento alle 21, sempre Aula magna dell’ospedale.
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