Ha patteggiato cinque anni il ventenne di origine africana che lo scorso mese di agosto aveva aggredito con un machete, senza motivo, un minorenne a bordo di un treno.
L’episodio, avvenuto lungo la tratta Lecco-Milano, poco dopo la stazione di Calolzio, era stato ripreso dalla telecamera di servizio interna al convoglio, con le immagini diffuse dalle forze dell’ordine che avevano creato grande scalpore proprio per la violenza che emergeva.
Il video
La vittima si era rifugiata nel bagno del vagone, ma era stata rincorsa, con il suo aggressore che aveva forzato la porta con il machete riuscendo a farlo uscire, per poi ferirlo sia pure superficialmente, fino a rubargli il borsello. A spalleggiarlo in una prima fase e a guardare senza fermarlo, tre complici.
Il convoglio era stato bloccato a Olgiate Molgora, dove erano intervenute le forze dell’ordine e i soccorsi per il diciassettenne aggredito. Nel giro di pochi giorni le forze dell’ordine erano riusciti a far chiarezza su quanto accaduto e a individuare tutti i responsabili: quattro stranieri, fra i 19 e i 25 anni, originari del Burkina Faso, del Togo e della Costa d’Avorio.
Le indagini avevano permesso di ricostruire un’intera serata di violenza.
Era il 6 luglio, poco prima delle 23, quando in piazza Diaz era scoppiato un litigio fra un gruppo di persone. Una di loro aveva estratto un machete di 43 centimetri. Ad avere la peggio era stato uno straniero che aveva rimediato una ferita non grave all’addome.
Il ferito sarebbe stato estraneo al litigio e ne sarebbe finito coinvolto senza apparente ragione. Quando i militari erano giunti sul posto avevano raccolto le testimonianze dei presenti incrociandole con le immagini delle telecamere.
Erano passati pochi minuti e il giovane del machete, insieme ad altri tre compagni, era a bordo del treno partito dalla stazione di Lecco alcuni minuti dopo le 11 di sera.
Giunti all’altezza della stazione di Calolzio avevano iniziato a spaventare i pochi passeggeri presenti, tanto che qualcuno pur di trovare riparo scende ad Airuno anche se non era la propria fermata. Il convoglio era ripartito e il gruppo se l’era presa con un ragazzo lecchese di 17 anni. Questi aveva cercato di ripararsi chiudendosi nel bagno del treno, ma l’uomo che brandiva il machete aveva usato la lama per forzare la porta e tirar fuori il minorenne. Verrà ferito al collo e al braccio, riportando lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Gli erano però stati sottratti il borsello, il cellulare e i documenti.
Tre dei responsabili erano stati fermati, il quarto era riuscito a scappare. Il vagone era stato perquisito rinvenendo il machete, lo stesso usato poco prima in stazione a Lecco, nascosto fra i sedili del treno. Trovato anche un tirapugni. La refurtiva era stata subito restituita al legittimo proprietario. Il convoglio aveva accusato tre ore di ritardo.
Pene
Il giovane che ha brandito il machete, ieri ha patteggiato cinque anni. Due suoi complici sono stati giudicati con rito abbreviato, con una condanna a tre anni e due mesi e a due anni e dieci mesi. Il quarto andrà a dibattimento.
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