Cronaca / Lecco città
Giovedì 07 Gennaio 2016
Addio cedro di 80 anni
«Era sano e bellissimo
Qui motosega facile»
La denuncia di Giorgio Buizza contro i tagli del Comune. Abbattuto a Castello dove è stato segato anche un olmo. «E altri in vista all’Eremo, a Villa Guzzi e al Belvedere». L’appello: «Salviamo il salvabile»
De profundis per uno dei bellissimi cedri che affacciano su via Mauri e fanno da cornice al complesso delle case comunali risalenti agli anni ’30, comprese tra via Mauri appunto, corso Matteotti, via fratelli Bandiera e via Vercelloni nel rione di Castello.
Aveva 80 anni, anno più anno meno, ed era in ottima salute. Parola di agronomo.
A denunciare un altro “omicidio verde” in città è Giorgio Buizza, già consigliere comunale, che l’estate scorsa si era scagliato contro la scelta del Comune di tagliare il cedro novantenne nell’aiuola di viale Adamello. «Ma se quello in effetti era sofferente per quanto curabile, questo cedro non aveva davvero nessun problema: bello, dritto, senza difetti, non dava fastidio a nessuno. Perché l’hanno tagliato? Non ne ho idea. E non è il solo ad essere stato abbattuto in quell’area. È stato segato anche un bellissimo olmo a ridosso del muro, su via Fratelli Bandiera . E altri ne seguiranno, purtroppo un po’ ovunque».
Il programma di tagli in città è dettato da ragioni di sicurezza, ma quello che Buizza non accetta è che vengano sacrificate piante che in realtà non hanno motivo di morire. «Si tratta perolpiù di piante che ci hanno messo 50, 60 o 70 anni a crescere e a diventare grandi e imponenti. Nessuno intende fare una battaglia per salvare alberi marci, malati senza speranza, con i tronchi cariati, ma se sono conservabili perché eliminarli? Vuol dire depauperare il patrimonio di verde cittadino, in totale controtendenza con tutto il mondo dove lo sforzo è di aumentare il verde. Qui invece, a Lecco, si va di motosega facile».
Qualche mese fa il Comune aveva affidato al Consorzio Consolida il censimento delle piante: ne erano state censite 3.150, tutte numerate (esclusi i parchi di Villa Gomes e Villa Ponchielli) e di queste ne erano state individuate come problematiche 167.
«Adesso c’è un programma che prevede i tagli di alcuni alberi considerati a rischio e pericolosi per la sicurezza - spiega Buizza -. D’accordo, la sicurezza è una priorità, ma dubito che tutte le piante in predicato di cadere sotto la lama siano davvero in condizioni così precarie da meritare il taglio». L’appello di Buizza al Comune è a una tregua di ripensamento: «Facciamo uno screening e verifichiamo quali sono davvero le piante da tagliare, ma salviamo quello che si possono salvare».
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