Cronaca / Lecco città
Venerdì 18 Dicembre 2015
Addio al patto di stabilità
I Comuni potranno respirare
AnticipazioniIl deputato del Pd Fragomeli sulle imminenti decisioni
«Permetterà ai sindaci di liberare i pagamenti e riprendere a investire»
Addio al patto di stabilità interno: da Roma finalmente una notizia attesa da anni.
La prossima legge di stabilità, in discussione in Parlamento, sta per scrivere la parola fine sotto un lungo capitolo di problemi e difficoltà per i Comuni: nel 2016, infatti, il patto di stabilità verrà definitivamente superato. Per averne la certezza sarà necessario attendere ancora qualche giorno, ma – come ha rilevato il deputato Pd Gian Mario Fragomeli- vista la probabile apposizione della fiducia per il passaggio in Aula,questa e le altre misure introdotte con gli emendamenti approvati nelle ultime ore possono dirsi pressoché definitive.
A spingere verso la cancellazione del patto sono, ormai da parecchio tempo, in primis gli enti locali, ma anche i costruttori. La stessa Ance nazionale, infatti, non più tardi di un paio di settimane fa aveva rilevato che questa soluzione «rappresenta uno degli elementi centrali della strategia di rilancio degli investimenti pubblici, delineata dal Governo nella legge di stabilità per il 2016, che può contribuire a sostenere il sistema economico delle costruzioni a livello locale».
La cancellazione del patto, infatti, permetterà ai Comuni di liberare i pagamenti pregressi alle imprese e di rilanciare l’attività di investimento, favorendo interventi utili al territorio e offrendo opportunità di lavoro per le imprese.
Sono diverse, le novità che il Parlamento si appresta a varare. «La prossima legge di stabilità disporrà finalmente il superamento dell’obiettivo di patto di stabilità e dei suoi vincoli – ha rimarcato Fragomeli, dopo il giudizio favorevole ottenuto in Commissione Bilancio da una serie di proposte emendative riguardanti gli enti locali -. A questo grande risultato si aggiunge ora l’approvazione di diversi emendamenti opportunamente studiati in sostegno di Comuni e Province».
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