Cronaca / Lecco città
Martedì 05 Ottobre 2021
Acciaio: cresce la produzione
Ma si riducono i margini
A Fiera Milano è aperta da martedì Made in Steel la rassegna dedicata alla siderurgia
A Fiera Milano è aparte da martedì 5 fino a giovedì 7 Made in Steel.
È la rassegna dedicata alla filiera siderurgica che permetterà agli operatori di raggiungere fisicamente Fiera Milano Rho, dove potranno tornare a incontrarsi.
In vista dell’appuntamento, il centro studi di Siderweb, guidato da Stefano Ferrari, ha fatto il punto della situazione dell’acciaio con alcuni dei protagonisti del settore. Dopo gli squilibri che hanno segnato il 2020, «lentamente il gap tra i costi di produzione e i prezzi di vendita si stava allineando – ha detto Giovanni Bajetti, direttore commerciale, marketing e pianificazione di Acciaierie Venete - ma negli ultimi mesi le cose si sono complicate, con l’esplosione dei prezzi dell’energia, con un raddoppio contabilizzato finora da inizio anno. Anche perché non esiste un “extra” nei contratti legato all’energia. Un aumento che non parrebbe congiunturale, ma destinato a durare per buona parte, se non per tutto il 2022».
Per questo «il 2021 per noi è un anno stimolante, ma, a differenza dei nostri colleghi delle commodity, la marginalità e i risultati di bilancio saranno del tutto incoerenti con la situazione generale del mercato». Mercato che, ha concluso, resterà «tonico almeno per un paio d’anni».
Una descrizione che ha trovato d’accordo il ceo di Abs, Stefano Scolari. «Guardando al 2022, uno dei nostri obiettivi è quello di recuperare i maggiori costi, ma siamo comunque ottimisti, con l’auspicio che l’aumento sensibile del consumo apparente si trasferisca al consumo reale».
Tra le maggiori filiere utilizzatrici di acciai speciali c’è l’automotive. «Temiamo un rallentamento nel breve termine – ha detto Roberto de Miranda del Comitato esecutivo di Ori Martin - per lo shortage dei semiconduttori, che sta già spingendo alcuni nostri clienti a ridurre un po’ gli ordini. La speranza è che la crisi rientri rapidamente; si sperava lo facesse già dopo l’estate, invece sembra più lunga del previsto. Ma il mercato c’è, è un problema di forniture». Per l’aumento sensibile del costo degli input, energia in primis, poi, «siamo in una situazione paradossale: abbiamo un buon livello di ordini, ma incontriamo difficoltà a realizzare margini positivi, vista la crescita repentina dei costi produttivi».
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