Cronaca / Lecco città
Mercoledì 29 Marzo 2017
Abbraccia per strada, deruba e scappa
Caccia alla giovane che assale gli anziani
Un colpo all’esterno della chiesa dei Cappuccini e un altro tentato in via Raffaello - A colpire una donna straniera - Entrambi gli episodi sono stati denunciati alla polizia locale
Un’aggressione non cruenta, ma perpetrata ai danni di anziani in modo subdolo e, pertanto, ancora più vergognosa. È quella messa in atto da una giovane donna, tra i 20 e i 30 anni, straniera, con forte accento dell’Est, che si è resa protagonista di due episodi di rapina del tutto simili, uno andato a segno e l’altro no.
L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Aurora San Francesco, Fabrizio Arrigoni, che poi l’ha fatto rimbalzare attraverso i suoi mezzi di comunicazione personale (telefono e WhatsApp), e quindi, l’ha formalizzato con una denuncia sporta al Comando della Polizia Locale di via Sassi.
La denuncia
«Venerdì sera dopo la Via Crucis delle 17, nella chiesa dei Cappuccini, una signora anziana è stata avvicinata da questa donna, probabilmente dell’Est, di carnagione bianca, nera di capelli, alta circa 1,70, con jeans e giubbotto scuri, che si è avvicinata all’anziana fingendo di conoscerla da tempo. L’ha abbracciata calorosamente e, nel frattempo, le ha strappato la catenina che portava al collo, poi è scappata salendo sulla macchina del complice che la attendeva, e se n’è andata». Ma non è finita qui. Arrigoni parla di suo padre: «Alle 17,30 mentre stava percorrendo a piedi il tratto che da via Raffaello porta alla Canottieri, mio padre ha incontrato questa ragazza, che si è soffermata con lui e ha cominciato la stessa manfrina: gli ha buttato le braccia al collo come si conoscessero da tempo. Lui l’ha respinta ma lei ha insistito chiedendogli il nome e il giorno dell’onomastico. Quindi l’ha seguito e abbracciato intorno alla vita una seconda volta. Poi, vista la mal parata e capito che mio padre non si sarebbe fatto abbindolare, si è avvicinata alla casetta dell’acqua dove c’erano altre due persone anziane. Di sicuro, però, quando ha abbracciato mio padre era alla ricerca di una collana, di un portafoglio o altro di valore. E mio padre la potrebbe riconoscere se la rivedesse. Per cui abbiamo sporto denuncia». Arrigoni era particolarmente agitato perché si pone sempre dalla parte dei più deboli: anziani e bambini, in primis. «Se ne sentono di tutti i colori anche a Lecco e quando è successa questa cosa qui mi sono “preso male”. Mio padre è un omone, ma penso a cosa poteva capitare se fosse stato anziano e gracile. Tra l’altro dopo l’episodio della signora in piazza Cappuccini, accaduto venerdì, domenica hanno rubato in una casa di via Capodistria».
Tenere gli occhi aperti
Quello che Arrigoni cerca di fare non è allarmismo, ma è un invito a tenere gli occhi aperti e avvertire i propri parenti più anziani e fragili: «Tutto sembra studiato nei particolari, come fosse una strategia ricorrente, provata più volte. Ho messaggiato con il sindaco che mi ha fatto chiamare dal comandante della Polizia Locale Franco Morizio e ho sporto denuncia proprio per avvertire i nostri concittadini. Poi ho girato l’allarme anche a qualche contatto su wattsapp. Il campanello d’allarme l’ho lanciato per tutti. I primi difensori della sicurezza pubblica siamo noi stessi cittadini».
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