A Lecco grande partecipazione al convegno sugli aggregati recuperati

Un momento di riflessione e approfondimento, alla luce delle nuove normative in materia

Un folto pubblico di tecnici, professionisti, imprese ed amministratori pubblici ha preso parte al convegno svoltosi nella mattina di ieri nella Sala Don Ticozzi dal titolo “Gli aggregati recuperati nelle infrastrutture stradali: i CAM Strade”.

Un momento di riflessione e approfondimento, alla luce delle nuove normative in materia, promosso dalla Provincia di Lecco, ARPA Lombardia, ANCE Lecco Sondrio, Ordine degli Ingegneri di Lecco, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Lecco, Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Lecco e UNITEL Sezione Como e Lecco.

Unanime il giudizio emerso dai diversi interventi che si sono succeduti dopo i saluti istituzionali: le indicazioni presenti nei CAM Strade in tema di riutilizzo degli aggregati recuperati nelle infrastrutture offrono una grande opportunità perché permettono di trasformare i rifiuti da demolizione da problema a risorsa.

Una risorsa particolarmente importante anche da un punto di vista della sostenibilità ambientale, come ha sottolineato l’ing. Dario Strambini della Provincia di Lecco, perché obbliga concretamente le stazioni appaltanti ad inserire negli atti di gara tra i requisiti dell’offerta l’utilizzo di aggregati recuperati, sostenendo un processo virtuoso verso l’economia circolare. Sul tema si è soffermata anche la dr.ssa Emma Porro di ARPA Lombardia, evidenziando le competenze dell’Agenzia in merito agli aggregati e il suo ruolo di controllo, ma anche valorizzando il progetto “Market Inerti”, promosso da Regione Lombardia e ANCE Lombardia e realizzato da ARPA Lombardia anche con la collaborazione di ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati) e ANEPLA (Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei ed Affini, con l’obiettivo di creare un punto di incontro fra domanda ed offerta di aggregati, consentendo di ricercare i materiali sulla base delle caratteristiche tecniche, dei quantitativi e della disponibilità.

Sulla sostenibilità si è soffermato in particolare anche il prof. Maurizio Crispino, Professore Ordinario di Costruzione di Strade Ferrovie ed Aeroporti al Politecnico di Milano, nella sua relazione. La sostenibilità si declina in molti aspetti: ambientale, tecnica, sociale ed economica. Per perseguirla, in tema di infrastrutture, è necessario attivarsi su più livelli contemporaneamente, a cominciare dal progetto, per poi passare alla qualità nella fase di messa in opera - che favorisce la durabilità e le prestazioni - e alla manutenzione preventiva. Il docente ha poi analizzato i diversi aggregati alternativi a quelli naturali, evidenziando come essi impattano sulla sostenibilità sia in termini di consumo di energia ed emissioni generate durante l’acquisizione, il processamento, il trasporto nella fase di costruzione e di manutenzione e riqualifica, sia sulle prestazioni durante la vita utile dell’infrastruttura, contribuendo direttamente alla sostenibilità complessiva. Dopo aver quindi analizzato il tema della circolarità dei prodotti di costruzione, ha concluso ribadendo come tutti i soggetti - Stazioni Appaltanti, Progettista/DL, Appaltatore- devono svolgere la propria parte e sottolineando come alle Stazioni Appaltanti è richiesta una radicale inversione di modus operandi

Il convegno si è concluso con la relazione dell’Avv. Alberto Comotti (Studio Legale Zoppolato & Associati) sull’obbligo di contemplare i CAM negli atti di gara tra i requisiti delle offerte, e con la presentazione da parte dell’Arch. Pamela Maggi di un’esperienza virtuosa di impiego dell’aggregato recuperato nella realizzazione della variante alla S.P. 166, tracciato a sud dell’abitato di Calusco d’Adda (lotto n. 2).

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