Cronaca / Lecco città
Martedì 02 Agosto 2016
A Lecco in frenata
la produzione industriale
Secondo trimestre: dai dati di Unioncamere Lecco fanalino di coda con una crescita dell’ 1,2 per cento. Api: «Probabilmente il consolidamento di una posizione che in termini assoluti è prioritaria in Lombardia»
È frenata per la produzione industriale lecchese nei dati del secondo trimestre di quest’anno ma del resto, sottolinea Api Lecco, dopo 18 mesi di crescita fra il 3 e il 4% di trimestre in trimestre il calo registrato ora dagli ultimi dati di Unioncamere è più che altro un assestamento. Lecco, che da diversi trimestri si distingueva per essere in cima alla classifica regionale ora si ritrova fanalino di coda, con una crescita dell’1,2% nel secondo trimestre del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015.
Secondo i dati dell’indagine congiunturale trimestrale di Unioncamere dietro a Lecco c’è soltanto Varese (+0,5%), prima di finire nei segni “meno” di Cremona (-0,5%) e Como (-1,5%).
Lecco nel trimestre indicato è dunque cresciuta della metà rispetto alla media lombarda, che segna su base tendenziale un aumento annuo del 2,2%, un dato, quest’ultimo, considerato «sorprendentemente positivo» dal presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla.
Il dato lecchese è solo un’anticipazione, che riguarda il confronto anno su anno, dei dettagli su ordini interni ed esteri, fatturato, utilizzo degli impianti, occupazione che arriveranno dalla Camera di Commercio di Lecco anche nel confronto congiunturale che mostrerà l’andamento del secondo trimestre rispetto al primo del 2016.
«Il secondo trimestre - afferma il direttore di Api Lecco Mauro Gattinoni - segna un effettivo rallentamento rispetto ai ritmi che l’economia lecchese aveva tenuto durante il 2015 e fino ai primi mesi del 2016. Ma non ci sono particolari choc o cause scatenanti riguardo al calo, tantopiù che il costo delle materie prime e le dinamiche europee di domanda aggregata non hanno subito modifiche tali da determinare elementi di choc. Ricordo che Lecco già dal secondo semestre 2014 è stata la prima a partire nella ripresa lombarda. Diciamo pure che per 18 mesi la nostra economia ha fatto una bella galoppata e che quest’ultimo dato di crescita, seppure modesta, è probabilmente il consolidamento di una posizione che in termini assoluti si conferma prioritaria in Lombardia. Una conferma sta nel dato occupazionale di consolidamento dei rapporti a tempo indeterminato che, seppure con intensità minore rispetto al 2015 a causa dell’abbassamento della defiscalizzazione, in questi primi 6 mesi dell’anno vede un’intensa ricerca di personale».
Nel quadro regionale i dati mostrano dunque una produzione industriale che oltre alla crescita su base annua vede anche un aumento della produzione dello 0,8% nel secondo trimestre di quest’anno rispetto al primo. Dati positivi anche per l’artigianato, che sull’anno cresce dell’1,8% e sul trimestre dello 0,8%.
Una crescita legata agli ordini esteri (+1,7%), con un incremento di fatturato pari allo 0,5%, mentre nel secondo trimestre a tornare negativi sono gli ordini interni (-1,2%). Nei settori industriali su base annua i maggiori incrementi riguardano le pelli-calzature (+7,1%), la siderurgia (+4,7%), la meccanica (+3,2%) e il tessile (+3%), ma calano l’abbigliamento (-1,9%) e gli alimentari (-0,6%).
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