Wikimania 2016 sul Lario
«La potenza web tra lago e monti»
I giovani volontari si stanno prodigando per l’evento a Esino e Varenna. La magia dell’infinitamente piccolo e grande a confronto
L’incontro “tribale” aperto a tutti gli editor ed alle persone interessate a Wikipedia, Wikimedia ed al sapere libero è partito.
Esino si è aperto al mondo nella giornata di martedì con l’arrivo dei primi 450 partecipanti con l’iniziale trepidazione degli esinesi che attendevano i pullman degli ospiti.
«Un grazie immenso va a tutti i volontari che hanno partecipato con sforzi incredibili», ha detto Carlo Maria Pensa, presidente del Comitato Wikimania e del Museo delle Grigne nella conferenza stampa di presentazione a Villa Monastero.
«La cosa più bella per i partecipanti è stata la sorpresa di trovare un desk negli aeroporti di arrivo e persone che li hanno aiutati a risolvere i primi problemi. Ha fatto loro piacere incontrare gente che con il sorriso li ha accompagnati ai loro alloggi. È importante – ha proseguito – la forza di collaborazione avuta da tutti i giovani volontari affinché la cultura ritorni ad essere cosa importante e origine di scambio tra i popoli e speranza per il futuro. Alla fine di Wikimania rimarrà uno spirito un po’ diverso per i giovani, per noi, per il territorio e l’esempio per i nostri governanti».
Iolanda Pensa, da cui è partita l’idea impensabile, ha ribadito il concetto che ha spinto a «portare l’evento tecnologico, in un posto molto remoto, il desiderio di far vincere una sfida a un piccolo posto. La prima telefonata l’ho fatta a mio padre (Carlo Maria Pensa, ndr): “Lo facciamo?”. Lui ha detto ok e tutto è continuato con tante persone che hanno detto ok».
Uno di queste è Pietro Pensa: «Dovresti occuparti dei progetti delle infrastrutture, mi hanno detto. È iniziata la corsa che ha portato a formare la lista che ha vinto le elezioni e sono diventato sindaco. C’è voluto un anno per sistemare tutto. Abbiamo inaugurato il nuovo museo e cablato il paese con la fibra ottica fornita gratis dagli sponsor».
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