Un “treno olimpionico”, la proposta dell’associazione Patto per il Nord

Una corsa che copra la tratta Tirano - Milano con un tempo di percorrenza ridotto. Questa l’idea dell’associazione in vista dei Giochi di Milano Cortina 2026 «per dare un segnale concreto di attenzione anche ai valtellinesi che vivono da Tirano in giù»

Sondrio

Un treno “olimpionico” per riportare la linea Tirano-Sondrio-Lecco-Milano a competere, a testa alta, nel mondo del trasporto ferroviario. Nel giorno in cui, a un anno esatto dall’inaugurazione dell’evento, è partito il conto alla rovescia per i Giochi di Milano Cortina 2026, l’associazione Patto per il Nord lancia il suo appello-proposta al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e all’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente.

«Le Olimpiadi del 2026 saranno i Giochi di tutta la comunità - dice Jonny Crosio, referente provinciale dell’associazione - e quindi cosa c’è di meglio che dare un segnale concreto di attenzione anche ai valtellinesi che vivono da Tirano in giù, lontani dalle sedi di gara?». Un segnale che va, appunto, sotto il nome di “treno olimpionico”, una corsa che copra la tratta Tirano - Milano con un tempo di percorrenza ridotto: dalle attuali 2 ore e mezza (150 minuti) a 1 ora e 50 (110 minuti) con sole 5 fermate - Tirano, Sondrio, Colico, Lecco e Milano - e coprendo le altre con un locale che lo preceda, esattamente come succede con la linea Colico-Chiavenna. Un treno al mattino presto, che ritorni con la stessa modalità in serata, da introdurre intanto in via sperimentale. «Sperimentale come fu nel 1902 - ricorda Crosio -, quando il 15 ottobre la linea balzò all’onore delle cronache mondiali per essere la prima elettrificata al mondo ad impiegare la corrente alternata trifase ad alta tensione per la trazione dei treni, alimentata dalla centrale idroelettrica di Campovico. Un modello che divenne poi uno standard nel trasporto ferroviari».

L’auspicio di Patto per il Nord è che anche l’introduzione del “treno olimpionico” possa avere la stessa fortuna. Peggio dell’attuale inefficienza, cui si sommano i blocchi estivi - «una follia per gli utenti e un lusso per il gestore poter eseguire le opere di miglioria a rete ferma» -, è comunque difficile. «È imbarazzante vedere come nella ricca e moderna Lombardia punto di riferimento in campo internazionale in molti settori, ci ritroviamo con una gestione e una qualità sul trasporto ferroviario da terzo mondo – sottolinea anche Paolo Grimoldi tra i fondatori dell’associazione e che con Crosio ha condiviso l’attività parlamentare nella Lega Nord -. Una situazione ormai inaccettabile».

Una questione di rispetto per chi si muove utilizzando i mezzi pubblici, ma anche di dignità e di orgoglio secondo Crosio, perché una ferrovia passata dall’essere la prima al mondo a diventare la peggiore delle linee lombarde, secondo il recente report di Trenord. Patto per il Nord è convinto che la sperimentazione delle due corse “veloci” sia la soluzione migliore, certamente meglio della proposta di chi ritiene che si debbano togliere corse. «La pianificazione del trasporto ferroviario viene fatta in base alla capacità effettiva della linea - spiega Crosio -, proporre di togliere treni vuol dire non conoscere il mondo ferroviario». Quanto alla sperimentazione Crosio precisa: «Sui minuti non stiamo a sindacare lasciamo il lavoro ai tecnici, magari non gli stessi che gestiscono l’esercizio attuale, fatto di ritardi, cancellazioni e mala gestione. Per le Olimpiadi 2026 chiediamo di mettere in campo un cavallo di razza e non un ronzino».

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