
Ultraleggero caduto in Valtellina, proseguono le indagini della Procura di Sondrio
Disastro aviatorio colposo e lesioni colpose. Sono le ipotesi di reato formulate dalla Procura della Repubblica di Sondrio. Alberto Porto stava pilotando con la moglie Saby David il biposto quando si è verificato un impatto con un oggetto che potrebbe verosimilmente essere un uccello
Mantello
Disastro aviatorio colposo e lesioni colpose. Sono le ipotesi di reato formulate dalla Procura della Repubblica di Sondrio che indaga sull’incidente aereo avvenuto venerdì mattina al confine fra i Comuni di Mantello e Cino.
Non più di una cinquantina di metri sopra le case di Torchi di Mantello, si è schiantato il Risen Sv superveloce motore 916 della “Porto aviation group” con sede a Cremella (Lecco) e di cui è costruttore e produttore lo stesso pilota rimasto ferito, Alberto Porto, 58 anni, origini argentine, ma di stanza in Italia da tempo. Stava pilotando con la moglie Saby David, 43 anni, il biposto, in un volo tecnico volto ad omologare i test di velocità fatti in precedenza, quando si è verificato un impatto con un oggetto che potrebbe verosimilmente essere un uccello. E a quel punto la gestione del velivolo si è fatta molto impegnativa, anche se Porto è riuscito a gestire il mezzo al meglio, nonostante fosse ferito e grondasse sangue perché colpito da parti della calotta sfondata in seguito all’impatto.
Oggi, il velivolo, ancora integro, calotta a parte, è stato assicurato ad un elicottero della flotta Elitellina e, per conto della Procura della Repubblica di Sondrio, trasportato fino al centro di deposito autorizzato di Piantedo dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Resta sotto sequestro anche il terreno privato in cui è planato, a mezzo fra il prato e il bosco, in modo da poterlo perlustrare a fondo alla ricerca di eventuali pezzi da recuperare utili ai fini del procedimento penale. Sul posto, si sono trattenuti infatti per ore i militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza delegati dalla Procura in quando si tratta di incidente in luogo impervio, e i Carabinieri di Traona, presenti anche i tecnici di Elitellina che hanno effettuato materialmente il trasporto, dopodiché, un procedimento autonomo è stato aperto anche dalla Ansv, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che sempre interviene in questi casi.
Ricordiamo che l’aeromobile Risen sv era decollato alle 6.30 dall’aviosuperficie di Alzate Brianza (Como) con Alberto Porto e la moglie Saby David a bordo proprio per effettuare questo volo sperimentale finalizzato al record mondiale di velocità su un mezzo molto performante, paragonabile ad un’auto di formula 1. Il proprietario e pilota del mezzo aveva chiesto ed ottenuto l’autorizzazione a volare sopra il box acrobatico militare di Colico, e lì, ad un’altezza di 17mila piedi, stava effettuando il suo volo sportivo di velocità. Ed era andato tutto bene fino al birdstrike, al tentativo non riuscito di dirigersi verso Caiolo per l’atterraggio e alla scelta di ripiegare sull’attivazione del paracadute a raggio di emergenza con l’apertura anche del carrello, manovra che ha permesso al velivolo di frenare la caduta «adagiandosi sui rami di una zona collinare - è scritto in una nota diffusa ieri da Porto Aviation group - e, poi, cadendo dai rami, l’aereo si è adagiato sul terreno consentendo ai piloti di uscire autonomamente dall’abitacolo. Non sono stati estratti, quindi, come scritto da alcuni organi di stampa».
Per la casa produttrice, quindi «quanto accaduto in Valtellina - è scritto - non è collegabile in alcun modo al velivolo che rimane, nella sua fascia di mercato, il punto di riferimento nell’industria aeronautica mondiale per velivoli di elevate prestazioni».
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