Intorno alle 19.30 è stato ritrovato dall’elicottero della Guardia di finanza il corpo senza vita del turista inglese, disperso nel lago dalle 15. Questo il triste epilogo della vicenda che si è consumata ieri nelle acque del Lario.
E’ avvenuto tutto al largo all’altezza del cantiere “Navalia” di Nobiallo. Due turisti inglesi che si erano tuffati già da parecchio minuti da un’imbarcazione si sono trovati in difficoltà; le loro grida d’aiuto hanno richiamato l’attenzione dell’equipaggio di un altro natante che si trovava però a notevole distanza ed è riuscito a trarre in salvo la ragazza; l’amico, purtroppo, era già stato inghiottito dal lago.
L’allarme
E’ scattato l’allarme, che ha mobilitato i vigili del fuoco, con il loro nucleo sommozzatori e l’elicottero, e i Carabinieri della Compagnia di Menaggio; alle ricerche del corpo hanno preso parte anche la Guardia costiera, operativa sul Lario dal 15 giugno scorso e l’elicottero della Guardia di Finanza.
Col trascorrere dei minuti è parso fin troppo chiaro che non c’erano ormai più speranze di salvare Sam Paul Rigby, 22 anni di Liverpool, che stava trascorrendo una vacanza sul lago assieme alla sua ragazza, Olivia Jade Greenall, 19 anni anche lei di Liverpool.
La coppia era alloggiata all’hotel “Bazzoni” di Tremezzo e ieri aveva noleggiato una barca a Varenna. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto fatta dai carabinieri, i due giovani avevano già fatto parecchi tuffi al largo, ma non hanno evidentemente tenuto conto delle correnti che caratterizzano il Lario e ad un certo punto si sono resi conto che l’imbarcazione era molto distante e si allontanava sempre più.
Attimi fatali
Già stanchi per le nuotate compiute, hanno provato a raggiungerla, ma lo sconforto ha preso il sopravvento. Hanno provato a lanciare grida d’aiuto, ma prima che un’altra imbarcazione potesse raggiungerli, lui è sparito sott’acqua.
La ragazza è stata portata a riva sotto shock e il personale della Croce Azzurra di Porlezza, chiamato sul posto, l’ha trasportata all’ospedale di Menaggio: al di là dell’acqua ingerita, non manifestava problemi fisici, ma veder sparire il fidanzato nel lago le ha provocato un comprensibile trauma.
Una rilassante vacanza in terra lariana si è dunque trasformata in tragedia e incubo per i due giovanissimi turisti inglesi, entrambi studenti universitari.
Un altro dramma nelle acque lariane per certi versi simile era avvenuto nel giugno 2019 a Musso, quando Florijana Ismaili, calciatrice svizzera di 24 anni, si tuffò da una barca noleggiata senza più riemergere. Con lei c’era un’amica che aveva dato subito l’allarme, m nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi per la giovane atleta elvetica non c’era stato più nulla da fare; il suo corpo venne individuato addirittura a 300 metri di profondità e ripescato nei giorni successivi.
Un precedente
Più di recente, nell’aprile scorso, aveva invece perso la vita in acqua un turista francese di origine asiatica, Chhom Uk Pania, di 34 anni, tuffatosi nel Ceresio nei pressi di Porto Letizia per cercare di salvare il proprio cane, che aveva visto in difficoltà in acqua.
La sua fidanzata, che si trovava nelle vicinanze, aveva iniziato ad urlare per richiamare l’attenzione, provando ad entrare in acqua per fare qualcosa, ma era rimasta sotto shock, assistita poi dai sanitari.
Il giovane era stato recuperato dopo una mezz’ora circa a venti metri di profondità, ancora vivo ma in arresto cardiaco e in gravissimo stato di ipotermia, tanto che ogni tentativo di rianimarlo si era rivelato vano.
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