Tuffi rischiosi: a Dervio multati tre giovani. «Poi i genitori si lamentano in Comune»
Tre multe da 50 euro l’una per tuffi dove è vietato, e alcuni richiami verbali a ragazzi intenti a lanciarsi da luoghi pericolosi. Il risultato però è stato contrario alle attese, perché i genitori se la sono presa con il sindaco e i vigili.
«Ogni volta che la polizia locale interviene e richiama chi si tuffa dai luoghi vietati perché pericolosi, il giorno dopo arrivano in Municipio i genitori a lamentarsi - sbotta il sindaco Stefano Cassinelli -. Genitori che reclamano perché i loro figli devono fare esperienze, e il che mi lascia senza parole. Ho fatto esporre le ordinanze ma non servono a granché, anzi passiamo per quelli strani che vogliono far rispettare le norme. Assurdo ma purtroppo è così, il sindaco però deve tutelare il Comune da eventuali denunce e i suoi cittadini, di conseguenza le regole vanno rispettate, e chi non le rispetta lo fa a suo rischio». Incoscienti che potrebbero farsi male, e allo stesso tempo mettono a repentaglio la sicurezza dei soccorritori costretti a continue emergenze in punti tutt’altro che facili da raggiungere. Nella maggior parte dei casi il tuffo è solo per farsi riprendere e pubblicare i video sui social alla ricerca di like. Quei “mi piace” per far crescere il pubblico o followers che lo si voglia definire, e illudersi di essere importanti. Già lo scorso anno nella zona della darsena lungo la ciclabile erano stati segnalati gruppi di adolescenti che si tuffavano nonostante il divieto, e anche allora il sindaco Cassinelli aveva rinnovato l’ordinanza di divieto tuffi che già era stata emessa due estati prima. In questi giorni la questione ha avuto un forte eco mediatico, dopo una serie di video pubblicati sui social di tuffi altamente pericolosi dal muro della strada provinciale 72 a Dervio e dal ponte Nuovo a Lecco. In passato non sono mancate le segnalazioni di chi si lanciava nel lago dalla galleria di Grumo a Lierna lungo la strada provinciale 72: nonostante l’ordinanza di divieto esposta dal Comune. La zona è definita la Quebrada nostrana del Lario orientale, simile all’alto strapiombo situato in un fiordo dell’oceano Pacifico, nelle immediate vicinanze di Acapulco, noto per i tuffi da un’altezza di 35 metri. A Lierna si parla di una decina di metri, in alcuni punti anche un paio in più, che sono parecchi, considerato che nel fondale sottostante ci sono dei grossi sassi sui quali l’impatto potrebbe essere devastante. C’è poi la parete rocciosa del Moregallo che ha già fatto vittime, e continua ad attrarre incoscienti, nonostante il divieto d’accesso e la presenza di una spiaggia gestita, per aggirare il controllo c’è chi sale dalla zona esterna tra le due gallerie lungo la strada Lariana.
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